L’aurora boreale è la più conosciuta delle due aurore polari: si vede al Polo Nord, mentre quella del Polo Sud è chiamata aurora australe. Osservabili di notte, con la massima frequenza fra i 60° e i 70° di latitudine (ma in ratri casi anche più bassa: il 7 aprile del 2000 è stata visibile nel Nord Italia), si verificano tra i 100 e i 1000 chilometri di distanza dalla Terra. Sono visibili soltanto durante i periodi di forte attività solare, e si presentano come sfavillanti bande di luce.
Multicolori
Sono generalmente bianche, verdi, rosse o gialle e hanno la forma di archi o di drappeggi che attraversano la cupola celeste.
L’origine delle aurore è probabilmente in correlazione con l’attività delle macchie solari. Si ritiene infatti che il flusso di radiazioni che provengono dal Sole, nel momento in cui si scontra con la ionosfera (la parte dell’atmosfera più distante dalla superficie terrestre), venga deviato verso i poli. Qui interagisce con i gas atmosferici che, eccitandosi elettricamente, emettono una luce caratteristica.
Ma è anche stato notato che non sempre questo contatto dà origine alle aurore boreali. Quindi è ancora mistero su che cosa scateni realmente il fenomeno.
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