È sempre più vivo, ed "eccitato", l'interesse degli scienziati per Proxima b (vedi), un pianeta di Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sole.
Proxima b ruota attorno alla sua stella a una distanza compatibile con la presenza di acqua liquida in superficie, e questo aumenta le probabilità che vi possa anche essere vita. Uno studio condotto da ricercatori del Laboratorio di astrofisica di Marsiglia (CN RS/Air Marseille Université) ha indagato con grande rigore la possibilità che effettivamente vi sia acqua liquida.
Molto simile alla Terra. Lo studio suggerisce per Proxima B due scenari contrapposti: potrebbe essere un “pianeta oceano”, interamente ricoperto d'acqua, oppure un pianeta con poca acqua, meno di quella che abbiamo sulla Terra, ma comunque presente.
Lo studio è partito dai pochi elementi a disposizione (vedi qui sotto).
Sappiamo che ha una massa simile a quella della Terra e che ruota attorno alla sua stella a una distanza di 0,05 unità astronomiche, ossia un decimo della distanza tra il Sole e Mercurio.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare rispetto alla prossimità alla stella, ciò non significa che su Proxima b ci siano temperature infernali, perché la luminosità di Proxima Centauri è 1.000 volte inferiore a quella del nostro Sole.
Quello che è difficile da determinare è il raggio del pianeta, un elemento molto importante per risalire ad altri parametri fondamentali.
Comunque, c’è acqua. Per calcolare il raggio di Proxima b i ricercatori sono partiti dalla massa del pianeta, formulando alcune ipotesi sui costituenti del suo interno, che non devono essere molto diversi da quelli della Terra, e hanno elaborato alcuni possibili risultati. Il raggio del pianeta sarebbe compreso tra 0,94 e 1,40 il raggio della Terra (circa 6.370 km).
Se Proxima B avesse un raggio di 5.990 km vorrebbe dire che il suo nucleo metallico avrebbe una massa pari al 65% dell'intero pianeta, mentre il resto sarebbe composto da silicati.
Il confine tra il mantello e il nucleo si troverebbe a 1.500 km di profondità. In questo caso il pianeta sarebbe simile a Mercurio: questa situazione non esclude la presenza di acqua liquida in superficie, ma sarebbe in percentuali molto basse.
Se, al contrario, Proxima B avesse un raggio di 8.920 km, potrebbe essere composto per il 50% da roccia e per il 50% da acqua. In questo caso il pianeta avrebbe un solo, immenso oceano, profondo 200 km. A quelle profondità la pressione sarebbe così elevata che l'acqua si trasformerebbe in ghiaccio fino al confine con il mantello, a 3.100 km di profondità.
Due scenari contrapposti, che non escludono "configurazioni" intermedie e che, soprattutto, sono compatibili con la presenza di acqua liquida: ossia di una condizione essenziale allo sviluppo della vita per come la conosciamo.