La Cina ha montato l'ultimo pezzo di quello che è il più grande radiotelescopio al mondo, in attività a partire dal prossimo settembre. Il Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope (FAST) ha un diametro di 500 metri: la parabola, composta da 4.450 pannelli, potrebbe contenere 30 campi da calcio. Lo scopo di questo gigante della tecnologia è duplice: da un lato studiare l'Universo attraverso le onde radio, in particolare la presenza dell'idrogeno neutro nelle galassie più lontane e le pulsar (stelle di neutroni) più deboli, dall'altro cercare eventuali segnali di civiltà extraterrestri.
Fatto in casa. Il FAST è costruito in una valle carsica in prossimità di Pingtang, nella provincia sud-occidentale di Guizhou. Inizialmente il telescopio verrà gestito solo da tecnici e scienziati cinesi, che oltre ad avviare le ricerche programmate sono preparati a gestire gli eventuali problemi che potrebbero sorgere con l'accensione dello strumento. Tra due anni è invece prevista l'apertura a ricercatori di tutto il mondo, grazie anche alla possibilità di gestire da remoto il radiotelescopio e i suoi strumenti.
Il FAST è stato in gran parte costruito in Cina, a partire dai 7 ricevitori che sono il cuore del radiotelescopio. La costruzione ha richiesto circa 5 anni di lavoro ed è realmente un record per uno strumento di queste dimensioni (prima del FAST il più grande radiotelescopio al mondo era quello di Arecibo, a Porto Rico, con un diametro di 300 metri).
L'operazione conferma il grande interesse della Cina per la ricerca astronomica, che si affianca a quella astronautica. Prima della fine dell'anno l'Agenzia spaziale cinese lancerà una nuova versione del suo modulo spaziale, e poi un equipaggio che lo abiterà per un periodo di tempo non specificato. In più, archiviata la missione del rover Yutu, si parla adesso di una nuova missione sulla Luna.