Le supernovae di tipo Ia rappresentano ancora un mistero, in quanto nessuno può predire quando e dove queste immani esplosioni stellari possono verificarsi. Ma, recentemente, l’attenzione degli astronomi si è rivolta verso uno strano oggetto appartenente ad un sistema doppio, una nana bianca “vampiro” denominata V445 Puppis, che è stata soggetta ad un’esplosione di tipo “nova” dopo aver “fagocitato” nel 2000 un “boccone” di materia della stella compagna. Adesso, V445 Puppis potrebbe essere il primo caso di un oggetto scoperto prima della sua esplosione come supernova di tipo Ia, ma non è ancora chiaro se alla fine ciò avverrà oppure l’attuale fase parossistica con una eiezione di una grande quantità di materia impedirà la violentissima fine di questa stella, anche se esistono fondati che ciò avvenga.
Sequenza di immagini dell’inviluppo di gas in espansione che circonda V445 Puppis dopo l’esplosione di nova registrata nel 2000. Le immagini sono state riprese dal ‘Very Large Telescope’ (VLT) da 8 metri di diametro dell’ESO (Cerro Paranal, Cile).
Si tratta del primo caso finora conosciuto di una nova che nello spettro non mostra tracce di idrogeno. Ciò rappresenta un’evidenza critica, in quanto le supernovae di tipo Ia sono caratterizzate dall’assenza di questo elemento.
V445 Puppis si trova a circa 25.000 anni luce da noi ed ha una luminosità intrinseca pari a 10.000 volte quella del Sole. Ciò implica che la nana bianca vampiro di questo sistema ha una massa molto elevata prossima al limite fatale, oltre il quale può verificarsi l’esplosione, un limite che molto probabilmente verrà raggiunto in tempi relativamente brevi, in quanto la stella compagna continua a travasare materia sulla nana bianca ad un tasso molto elevato.
Uno dei maggiori problemi della moderna astrofisica è il fatto che ancora non conosciamo esattamente quali sono i sistemi stellari la cui esplosione da origine alle supernovae di tipo Ia. Si tratta di un argomento di grande importanza nella cosmologia poiché queste supernovae molto luminose sono utilizzate come candele campione per misurare le distanze degli oggetti presenti nell’Universo lontano ed è proprio grazie ad esse che si è potuto accertare che l’espansione dell’Universo è in accelerazione, spinto dall’ancora misteriosa “energia oscura”.
L’ipotesi più accreditata che spiega l’origine delle supernovae Ia è quella secondo cui in un sistema doppio, formato da una nana bianca e da un stella gigante, quest’ultima trasferisce ingenti quantità di materia sull’oggetto compatto facendo aumentare la sua massa fino a fargli superare il limite oltre il quale avviene l’esplosione. Nessuno finora ha però osservato in diretta questa fase critica e V445 Puppis potrebbe essere il primo caso.