Made in Space, fabbricato nello spazio. È la scritta “scolpita” sul primo oggetto realizzato via stampa 3D a bordo della Stazione spaziale internazionale, giusto qualche ora fa. La stampante che lo ha costruito era stata installata la settimana scorsa, in questi giorni è stata messa a punto (anche con l’intervento della base di controllo che ha inviato da Terra i comandi per calibrarla) e stamattina è arrivato finalmente il momento fatidico.
STAMPANTI FAI DA TE. Come tutte le (ormai) comuni stampanti 3D, anche questo modello “spaziale” funziona deponendo strati su strati di materiale plastico, fino a ottenere l’oggetto desiderato (del quale ha precendentemente memorizzato il modello digitale). La grande differenza è che, grazie a una particolare tecnologia studiata ad hoc, si scalda molto meno. E che funziona, ovviamente, in assenza di gravità. Che conseguenze ha tutto questo sulle caratteristiche meccaniche dell’oggetto stampato?
È presto per dirlo: ne sapremo di più quando, approfittando del rientro di una delle prossime missioni, gli oggetti stampati in questa prima fase di test verranno portati a Terra, analizzati e confrontati con i loro gemelli realizzati sul nostro Pianeta.
Che cosa se ne fanno gli astronauti di una stampante 3D sulla ISS? L’idea è, per il futuro, di impiegarne un certo numero per costruire (direttamente a bordo) strumenti utili all’equipaggio ma anche parti di ricambio per le stampanti stesse.