Due scoperte degli ultimi mesi sono importanti, per i planetologi, per cercare di comprendere meglio le caratteristiche della regione del Sistema Solare più vicina al Sole. Si è scoperto che Mercurio condivide la sua orbita con un anello di polveri, e che una nube di asteroidi (ancora da scoprire) sarebbe responsabile di una analoga passerella di polveri lungo l'orbita di Venere. Due scoperte indipendenti, ma soprattutto sorprendenti, perché stiamo parlando del giardino di casa - che dovremmo conoscere meglio.
Non era impensabile che Venere, così come la Terra, in virtù delle dimensioni (e perciò della gravità) potessero trascinarsi dietro, lungo l'orbita, una scia di polvere fine. Era invece più difficile immaginare una situazione analoga per Mercurio: «Abbiamo sempre pensato che quel pianeta fosse troppo piccolo e troppo vicino al Sole per avere una simile struttura lungo la sua orbita», afferma Guillermo Stenborg (Naval Research Lab., Washington): «l'idea era che il vento solare e le forze magnetiche del Sole avrebbero spazzato tutto dall'orbita di Mercurio». La scoperta, resa possibile dai rilievi della coppia di sonde STEREO (Solar TErrestrial RElations Observatory) della Nasa, in orbita attorno al Sole dal 2006, dimostra il contrario.

Sono anelli estremamente rarefatti: l'alone nell'orbita di Venere, per esempio, è solo il 10 per cento più concentrato della media di ciò che si può misurare nel Sistema Solare. Da dove arriva quella polvere? Marc Kuchner (Goddard Space Flight Center, Nasa), ammette che le ipotesi si sono sprecate: dal materiale in orbita nella fascia degli asteroidi (tra Marte e Giove) a quello che potrebbe essere arrivato dalla Nube di Oort, casa di miliardi di comete, «ma nessuna di queste ipotesi ha permesso di spiegare l'origine di quella polvere, così abbiamo provato un'altra strada: l'idea che ci sia esista una popolazione di asteroidi sconosciuti che sfrecciano attorno al Sole proprio lungo il percorso di Venere».


Un'ipotesi, quest'ultima, che pare poter spiegare la polvere di Venere, ma che potrà essere confermata solo quando si riuscirà a scoprire almeno uno di questi ipotetici asteroidi - che sulla base dei modelli potrebbero essere circa 800.
La vera curiosità (e torniamo alla "sorpresa") è che è assolutamente possibile che una colonia di asteriodi nell'orbita di Venere sia sfuggita a qualunque osservazione, semplicemente perché finora nessuno si è mai messo a guardare in quella direzione per cercare sassi più o meno piccoli e del tutto oscurati dal bagliore del Sole. Ora che sappiamo che potrebbe esserci qualcosa da trovare focalizzeremo in modo diverso lo studio della regione più vicina alla nostra stella.