Spazio

Plutone, lo storico Flyby e le nuove foto di New Horizons

La sonda New Horizons ha sfiorato Plutone, il pianeta nano ultimo baluardo del nostro Sistema Solare ancora sconosciuto. Le foto inviate prima del flyby sono bellissime. Ecco che cosa succede ora.

L'articolo è stato aggioranto dopo la pubblicazione iniziale per aggiungere la notizia che New Horizons, dopo il flyby in cui era in silenzio radio, ha "telefonato a casa", inviando un messaggio per avvisare che il passaggio si è concluso senza incidenti.

Il momento del sorvolo di Plutone è finalmente arrivato: alla periferia del Sistema Solare, la sonda New Horizons ha affettuto lo storico fly-by. Alle 13:48:45 ora italiana, è transitata a 12.500 km, un passo (in termini astronomici) da uno dei corpi più remoti e misteriosi del Sistema Solare.

Nel frattempo stanno arrivando a Terra le ultime foto trasmesse dalla sonda prima di "spegnere" la trasmissione radio verso casa per potersi concentrare sull'osservazione di Plutone e delle sue 5 (finora conosciute) Lune: Caronte, Idra, Cerbero, Notte e Stige.

In anticipo. New Horizons, ha spiegato Alain Stern che è il coordinatore della missione, è arrivata 72 secondi in anticipo al suo appuntamento con Plutone, ossia al punto più vicino del suo fly-by; Stern ha detto che la sonda è probabilmente arrivata 70 km più vicino a Plutone di quanto previsto.

Sempre secondo Stern, la superficie di Plutone sembra più giovane di quella di Caronte, che al contrario è più butterato e pieno di crateri. Potrebbe esserci qualcosa all'interno di Plutone che rinnova la sua superficie o potrebbe trattarsi di un processo atmosferico. Difficile stabilirlo soltanto dalle prime foto, serve attendere altri dati.

Che arriveranno nelle prossime ore, giorni, mesi: la onda spedirà i dati a priorità più alta a Terra fino ad agosto. Da lì in poi passerà a una nuova modalità di upload dei dati e a una velocità più lenta, per dare al team di missione una pausa, prima di ricominciare a correre. La velocità di upload dei dati non arriva neanche a quella di un modem di 56k. Per inviare una foto di 1024 x 1024 pixel ci vogliono 45 minuti di trasmissione (e la trasmissione per arrivare da Plutone alla Terra ci impiega 4,5 ore).

Che cosa sta facendo ora New Horizons? Dopo il passaggio radente la sonda ha ripreso una parte di Plutone non illuminata direttamente dal Sole, ma rischiarata debolmente dalla luce riflessa da Caronte. Per sapere come sia andato il suo viaggio dovremo aspettare ancora circa 13 ore, fino alle 3 del mattino del 15 luglio (ora italiana), quando la sonda dovrebbe effettuare una "chiamata a casa" per comunicare il suo stato di salute.

Edit: Alle 2:52, ora italiana, è arrivato a Terra il messaggio che comunicava lo stato di salute della sonda: il pasasggio è avvenuto senza incidenti.

Caronte e Plutone Qui ripresi il 13 luglio, le ultime immagini prima del flyby. Le immagini sono state processate e i colori esagerati per mettere in luce la diversità di materiale che si trova nelle diverse zone dei due corpi planetari. © NASA/APL/SwRI

Per quanto tempo proseguirà il suo viaggio? Come tutte le sonde che esplorano lo spazio profondo, anche New Horizons non è alimentata dai pannelli solari che non riuscirebbero a convertire la flebile luce solare in energia per far funzionare gli strumenti, i computer e la radio per trasmettere i dati raccolti.

New Horizons è alimentato da un sistema chiamato GPHS-RTG. Si tratta di un generatore termoelettrico a radioisotopi, un semplice generatore di energia elettrica basato sul decadimento di isotopi radioattivi. Contiene plutonio che decadendo genera calore che viene trasformato in energia elettrica.

Alan Stern ha scherzato su questo fatto: la sonda contiene plutonio che deve il suo nome a Plutone; di fatto abbiamo inviato un po' di plutonio verso Plutone.

Al di là dei giochi di parole, New Horizons, grazie a questo sistema di alimentazione, potrà viaggiare ancora per 20 anni. Il suo "motore" dovrebbe spegnersi intorno al 2035. Nel frattempo si addentrerà nella fascia di Kuiper e - se non ci sono intoppi - potrà effettuare altri flyby vicino ad altri pianeti nani e corpi spaziali di questa zona così interessante per capire come si è sviluppato il nostro sistema solare.

Arriverà probabilmente ai confini della eliosfera, come hanno fatto le sonde Voyager. Ma ci arriverà con strumenti molto più sofisticati e sensibili, offrendo agli scienziati nuove e più dettagliate informazioni.

Un po' di Tritone, un po' di Giapeto. Le prime impressioni degli esperti sulle caratteristiche geologiche di Plutone, così come emergono dall'ultima foto a colori (quella che vedete in cima alla pagina), sono molto interessanti.

Spiega Emily Lakdawalla, esperta della Planetary Society:

Wow, la superficie è varia. Riesco a distinguere così tanti tipi di suolo. Il "cuore" si è suddiviso in due superfici molto diverse, una molto liscia verso ovest, e una più disomogenea a est. L'area scura all'equatore è molto familiare, somiglia a Giapeto. Ma la parte più accidentata sul bordo orientale del disco non è familiare affatto. Non riesco a pensare a nient'altro di simile.

Vedo crateri da impatto. Alla sinistra del cuore, soprattutto nell'area scura, ci sono diverse formazioni circolari che sono chiaramente crateri di impatto. Ci sono molte altre formazioni circolari, ma è meno ovvio che siano crateri. Dovrò dare un'occhiata migliore, la topografia aiuterà. Domani riceveremo un'altra foto molto simile a questa, ma presa da un'angolazione leggermente diversa, che ci darà informazioni tridimensionali per capire se quelle formazioni circolari abbiano la forma di crateri.

Sul lato sinistro vedo alcune formazioni lineari, ma sono troppo poco distinte per capire di che cosa si tratti. Il polo è distintamente più rosso del terreno intorno al polo. Questo è interessante, mi chiedo se sia lo stesso fenomeno che "scurisce" il polo di Caronte. A sinistra, vedo segni dello stesso tipo di terreno che la Voyager vide su Tritone. Insomma vedo un po' di Giapeto, un po' di Tritone e un po' di un mondo completamente nuovo.

15 luglio 2015
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