A otto mesi dal suo breve ma intenso rendez-vous con Plutone, New Horizons continua a svelare frammenti di storia del pianeta nano e delle sue lune. Le ultime scoperte emergono da cinque diversi studi scientifici pubblicati su Science, che provano a dare una visione d'insieme di questo micro sistema planetario.
Una famiglia unita. Plutone, Caronte e le quattro lune minori - Stige, Notte, Idra e Cerbero - sarebbero tutti resti di una stessa collisione cosmica, avvenuta 4 miliardi di anni fa. Prima di questi studi si era anche ipotizzato che i satelliti più piccoli fossero stati catturati in seguito: ma New Horizons ha rivelato che, a differenza di molti altri oggetti della Fascia di Kuiper, hanno tutti una superficie riflettente e ghiacciata, proprio come Plutone e Caronte. Da qui l'idea che siano frammenti dello stesso cataclisma che formò i due corpi principali.
Stretta a sé. Un altro punto interessante riguarda l'atmosfera di Plutone, che si pensava composta per lo più di azoto disperso in una coda simile a quella delle comete. Invece il gas che Plutone sta disperdendo, a un ritmo minore del previsto, è principalmente metano, e il modo in cui il pianeta nano lo trattiene somiglia più a quello in cui Marte e la Terra trattengono la propria atmosfera, che alla dispersione di elementi volatili tipica delle comete.
Vernice spray. Sarebbe proprio il metano "fuggito" dall'atmosfera di Plutone a conferire alla Mordor Macula, una grande regione rossastra al polo nord di Caronte, il suo colore rossastro. Gli elementi volatili dispersi dal pianeta nano sono catturati dall'atmosfera della luna durante gli inverni, quando le temperature del satellite scendono sotto i -253 °C, e poi convertiti da fotoni altamente energetici in composti più scuri che si attaccano alla superficie e non evaporano quando il Sole ritorna in primavera. Plutone starebbe, in sintesi, "dipingendo" Caronte di rosso.








