Da nono a nano, il passo è breve. Il pianeta più distante dal Sole (nonché l’ultimo a essere scoperto nel 1930) da ieri non è più un pianeta.
Lo hanno deciso i circa 2.500 astronomi della International Astronomical Union (IAU) riuniti a Praga per decidere che cosa si possa considerare veramente un "pianeta". E dopo una votazione il corpo celeste dedicato al dio romano degli inferi, è stato retrocesso a “pianeta nano” insieme ad altri tre corpi celesti: Cerere, Caronte e 2003 UB313. Le sue piccole dimensioni, rispetto agli altri pianeti - 2.360 chilometri di diametro - lo fanno assomigliare troppo ad altrettanti oggetti celesti, che di diritto potrebbero entrare nella classifica dei pianeti maggiori. Per evitare di trovarsi un giorno con un Sistema Solare zeppo di pianeti (anche più di 50), gli scienziati hanno preferito declassare il piccolo Plutone.
Nell’illustrazione 2003 UB313 (detto Xena), scoperto recentemente. Più grande di Plutone, poteva diventare un pianeta classico, il decimo. Invece è anche questo un “nano”. © NSF, NASA