"Piogge di ferro fuso ed estese nevicate di sabbia rovente sono previste per i prossimi giorni": tranquilli, non si tratta di previsioni del tempo dettate dalle estreme conseguenze dei cambiamenti climatici terrestri, ma della situazione meteorologica di un gruppetto di nane brune recentemente osservate da Spitzer.
Analisi compiute dal telescopio della Nasa hanno rivelato la presenza di estese e turbolente formazioni nuvolose intorno a queste "stelle mancate": i risultati degli studi sono appena stati presentati a Washington, al 223esimo meeting dell'American Astronomical Society.
Le nane brune sono corpi celesti più caldi e massivi dei pianeti, ma non abbastanza massicci da continuare le reazioni atomiche che le renderebbero stelle a tutti gli effetti (per approfondire). Di esse non si pensava certo che fossero luoghi ospitali, ma quando gli astronomi hanno puntato il telescopio Spitzer su 44 di questi oggetti hanno scoperto che la metà mostra chiari segni di perturbazioni imprevedibili e dinamiche.
«Le tempeste sulle nane brune sono più violente e variabili della Grande Macchia Rossa di Giove» spiega Aren Heinze della Stony Brook University di New York, tra gli autori dello studio «si tratta di eventi meteo veri e propri, non genericamente di clima».
Poiché le nane brune ruotano intorno al proprio asse, gli scienziati hanno monitorato i cambiamenti della loro luminosità superficiale per misurare l'irregolarità della loro copertura nuvolosa. Le analisi hanno consentito di elaborare un modello meteorologico che permette di prevedere la nuvolosità, la temperatura e i venti su questi corpi celesti, in modo analogo a come avviene per la Terra.
Per esempio nel sistema di nane brune più vicino alla Terra, chiamato Luhman 16AB (a 6,5 anni luce di distanza nei pressi della stella Alpha Centauri) gli scienziati hanno osservato venti fino a 600 chilometri orari, temperature superiori ai 1200 °C e sistemi nuvolosi che coprivano anche il 50% della superficie della nana bruna.
Una delle tempeste era così grande da coprire, da sola, il 20% di una nana bruna, mentre la Grande Macchia Rossa di Giove copre appena - si fa per dire - l'1% del pianeta. «La pioggia è troppo calda per essere acqua. Probabilmente qui piove ferro fuso, o silicati (sabbia)» aggiunge Heinze.
Gli scienziati sperano di estendere questo tipo di previsioni anche agli esopianeti (alcuni tentativi, anche se non sistematici, sono stati compiuti di recente, guarda). Nel frattempo hanno scoperto un altro fatto interessante: alcune nane brune ruotano più velocemente di quanto si credesse. A rallentarle potrebbero essere esopianeti in orbita intorno ad esse e non ancora scoperti.
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