Cassini
, in corrispondenza di estesi addensamenti di nuvole concentrati in prossimità dell'equatore di questa luna saturniana, nel giro di circa due settimane è apparsa una estesa macchia scura di oltre 2.000 km di lunghezza e ampia 100. In un primo momento i responsabili della missione sono rimasti sorpresi da questo repentino cambiamento, ma in breve tempo hanno compreso che qualcosa di strano stava accadendo sulla più grande luna di Saturno. Le conclusioni a cui sono giunti sono risultate essere qualcosa di inatteso: una tempesta di pioggia di metano
che bagnando il terreno lo avrebbe reso più scuro,
in una regione che si pensava fosse “arida” e caratterizzata da vaste distese di dune.
Una recente immagine di Titano ripresa dalla sonda Cassini in cui sono chiaramente visibili degli imponenti addensamenti di nubi di metano che con ogni probabilità hanno provocato delle intense precipitazioni di questo idrocarburo. NASA/JPL
l’equatore di Titano ha una stagione delle piogge.
Le regioni polari sono le uniche zone dove finora sono stati osservati depositi di idrocarburi liquidi
Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory
Science
team
intense piogge di metano che avrebbero provocato delle vere e proprie alluvioni con la conseguente formazione di ampie distese di metano liquido.
Questa imponente tempesta di metano avrebbe avuto luogo attorno al periodo dell’equinozio
30 anni terrestri
Cassini
Cassini
Le piogge di metano equatoriali è probabile che si verifichino a cavallo degli equinozi e quella che potremmo definire la “cintura di pioggia” oscillerebbe periodicamente tra il polo sud e il polo nord