Spazio

Il primo studio sul clima di un esopianeta

Un pianeta extrasolare, vagabondo nello Spazio, grande quanto Giove e otto volte più denso, ha un clima infernale: 800 gradi, e piove ferro.

Per la prima volta si è riusciti a determinare con una certa precisione le caratteristiche dell’atmosfera di un pianeta extrasolare, che sta cioè al di fuori nel nostro Sistema Solare: il risultato, sorprendente, è che sembra avere nubi composte da polvere calda e gocce di ferro.

Il pianeta, denominato con la sigla PSO J318.5-22, si trova a 75 anni luce dalla Terra ed è grande come Giove, ma otto volte più denso. Ed ha una particolarità: non ruota attorno a una stella, ma vaga solo nello spazio.

Lo studio è stato condotto da ricercatori della University of Edinburg (Edimburgo, Scozia) utilizzando l'osservatorio di La Silla (Cile).

E' possibile che durante la fase di formazione di un sistema solare alcuni pianeti vengano espulsi nello spazio interstellare, ma rimangono caldi per l'energia interna che possiedono © ESO/L. Calçada/P. Delorme/Nick Risinger (skysurvey.org)/R. Saito/VVV Consortium
Non si sa se il pianeta sul quale piove ferro ha una superficie solida, ma non è da escluderlo

Piove ferro. «Abbiamo realizzato centinaia di immagini all’infrarosso del pianeta, che ruota su se stesso in 5 ore. Le sue nubi sono molto spesse e poiché variano in continuazione di posizione abbiamo potuto seguire la loro evoluzione nel tempo», ha spiegato Beth Biller, autrice della ricerca.

La sua peculiarità di corpo vagante è stata fondamentale nella ricerca. «Le stelle, infatti, mettono in ombra i loro pianeti e ne ostacolano lo studio», precisa l’astronoma. Questa ricerca, invece, è riuscita a mettere in luce il particolare clima del pianeta, dove la temperatura all'interno dello strato di nubi si aggira attorno agli 800 °C e, complici le enormi pressioni, il ferro in atmosfera (rilevato dalle analisi) condensa e precipita in forma di pioggia sul pianeta.

Il primo pianeta extrasolare venne scoperto nel 1985

Ha 20 milioni di anni. Come mai un pianeta solitario? E, soprattutto, come può essere così caldo? La risposta alla prima alla prima domanda è semplice: nella fase iniziale della formazione dei pianeti, il gioco di attrazione e repulsione gravitazionale tra quelli più grandi può fare eiettare nello spazio esterno alcuni corpi. Un fenomeno che potrebbe essere accaduto anche nel nostro Sistema Solare.

Alla seconda domanda è più difficile dare una risposta certa. In base alle analisi il pianeta potrebbe essere molto giovane, con una età attorno ai 20 milioni di anni, e questo potrebbe giustificare la sua energia primordiale, prodotta quando si è formato per addensamento di corpi più piccoli. Sarebbero dunque l'enorme pressione e questa energia iniziale, emessa dal suo interno, a riscaldare l’atmosfera che lo circonda.

Ulteriori studi delle caratteristiche di questo pianeta potranno aiutare gli astronomi a identificare meglio i componenti di pianeti che ruotano attorno a stelle lontane e gli eventuali elementi chimici che li caratterizzano.

5 novembre 2015 Luigi Bignami
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