Spazio

Phoebe, la luna che venne dal freddo

La sonda Cassini getta l'occhio al suo passaggio su Phoebe, una delle più curiose lune di Saturno. Scoprendo che è molto simile a una cometa, proviene dalla cintura di Kuiper e conserva i segreti...

Phoebe, la luna che venne dal freddo
La sonda Cassini getta l'occhio al suo passaggio su Phoebe, una delle più curiose lune di Saturno. Scoprendo che è molto simile a una cometa, proviene dalla cintura di Kuiper e conserva i segreti del materiale che dominava il nostro Sistema solare alla nascita.

Molto rovinata? Dopo tutto Phoebe ha più di 4 miliardi di anni. Gli astronomi non si aspettavano una superficie così accidentata e irregolare e hanno scoperto che i muri dei crateri mostrano più strati di materiale, diversi da quelli della superficie. Ingrandisci la foto © NASA.
Molto rovinata? Dopo tutto Phoebe ha più di 4 miliardi di anni. Gli astronomi non si aspettavano una superficie così accidentata e irregolare e hanno scoperto che i muri dei crateri mostrano più strati di materiale, diversi da quelli della superficie. Ingrandisci la foto © NASA.

Da oggi possiamo soprannominarla vagabonda. Stiamo parlando di Phobe, uno dei satelliti di Saturno, appena raggiunto dalla sonda Cassini nel suo viaggio che il primo luglio la porterà a entrare nell'orbita del signore degli anelli. La navicella della Nasa ci ha rivelato che Phoebe è un nomade cosmico che una volta faceva parte della cintura di Kuiper che si trova oltre Nettuno.
Gli astronomi già sospettavano che la curiosa lune fosse stata catturata dalla gravità di Saturno, ma Cassini ci ha svelato che si tratta di un oggetto diverso da ogni altro finora analizzato da una sonda spaziale: ha un diametro molto piccolo, 214 km, ha un orbita opposta a quella della maggior parte delle 31 lune di Saturno, ma soprattutto è fatta di una miscela di acqua ghiacciata, rocce, minerali idrati e materiali ricchi di carbonio molto simile a quella delle comete. E infatti giunge proprio dalla cintura di Kuiper, da molti ritenuta la sala parto delle comete.
Sotto osservazione. Per capire meglio l'origine della luna il team della Nasa ha utilizzato le foto ad alta risoluzione scattata al passaggio da una distanza di soli 2000 km e numerose rilevazione all'infrarosso e con diversi spettrometri. Hanno così calcolato la massa, la densità, scoprendo che sotto la superficie ghiacciata si trova una sostanziale quantità di roccia, molto superiore a quella degli altri satelliti (50% di Phoebe contro il 35% degli altri). Sulla superficie si trova anidride carbonica mischiata ad acqua ghiacciata, idrocarburi e minerali ferrosi. "La composizione è dunque molto simile a quella di una cometa e per niente uguale a quella di un asteroide" ha spiegato Bonnie Buratti, uno dei ricercatori del team che segue la sonda Cassini.
Un mattoncino del nostro Sistema solare. Phoebe si sarebbe dunque formata nella zona più esterna del nostro sistema solare e sarebbe un pezzo d'antiquariato perfettamente conservato che risalirebbe a circa 4 miliardi di anni fa. Sarebbe un esempio perfettamente conservato dei corpi rocciosi che circondavano il nostro giovane Sole e che hanno poi costruito i pianeti che ora gli orbitano attorno. I planetoidi ghiacciati come Phoebe disseminati tutto attorno alla zona più esterna del Sistema solare avrebbero creato i nuclei rocciosi dei grandi pianeti gassosi (Giove, Saturno, Urano e Nettuno). L'effetto gravitazionale di questi nuovi pianeti avrebbe "scopato" i rimanenti detriti nella cintura di Kuiper. Ma - secondo gli astronomi della Nasa - Phoebe avrebbe evitato questo destino quando venne trascinato verso Saturno dai gas che affluivano verso il pianeta mentre si formava.
La missione Nasa. Cassini raggiungerà nei prossimi giorni Titano, la luna più grande del sistema di saturno, sulla quale dovrebbe fare scendere la navicella Huygens; dovrebbe poi entrare nell'orbita del pianeta e rimanervi per almeno quattro anni, raccogliendo e inviando dati utili sull'evoluzione del sistema solare. Saturno fu visitato per la prima volta dalla sonda Pioneer 11 nel 1979, ma gran parte di ciò che si conosce sul suo conto è stato scoperto da Voyager nel 1980-81.

(Notizia aggiornata al 28 giugno 2004)

28 giugno 2004
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