Spazio

2029: un grande asteroide ci mancherà di pochissimo (ma il suo passaggio sarà utile)

Nel 2029 Apophis sfiorerà la Terra: l'asteroide passerà a un decimo della distanza che ci separa dalla Luna, ma gli astronomi assicurano che non correremo rischi e che sarà un'opportunità.

Parliamo di un asteroide diretto "verso la Terra", ma che, diciamolo subito, non ci colpirà. È importante sottolinearlo per sgombrare ogni dubbio presente o futuro, perché ci fu un momento, in passato, in cui sembrava che 99942 "Apophis" (così si chiama questo asteroide) potesse scontrarsi con la Terra o meglio, vi era qualche probabilità.

Nessun pericolo. A partire da marzo 2021, la NASA ha confermato che non ci sono assolutamente possibilità che la roccia spaziale nota come 99942 "Apophis" colpisca il nostro pianeta per almeno 100 anni. Resta pur vero, tuttavia, che venerdì 13 aprile 2029 un oggetto più largo di tre campi da calcio passerà "molto vicino" alla Terra, più di qualsiasi altro oggetto di dimensioni simili che sia mai arrivato dallo spazio durante la storia dell'uomo.

Se l'impatto di un asteroide è descritto sempre come un possibile cataclisma, un sorvolo di un asteroide è invece un'opportunità. E Apophis offre una delle migliori possibilità che la scienza abbia mai avuto per sapere di più su come è nata la Terra e per imparare come potremmo impedire la sua distruzione, in futuro, proprio a causa dell'impatto di un asteroide. 

Raro e inaspettato. Gli asteroidi orbitano attorno al Sole su traiettorie ellittiche più o meno simili a quelle dei pianeti. Spesso vengono individuati anni, se non decenni, prima di una potenziale collisione con la Terra, il che, per fortuna, è di grande aiuto al fine di mettere in atto eventuali contromisure. Apophis venne scoperto nel 2004. Dopo aver calcolato le sue potenziali orbite, gli astronomi furono sorpresi dal fatto che aveva una probabilità del 3 per cento di colpire la Terra nel 2029. Fu proprio per questo che venne chiamato Apophis, un dio egizio del caos. «Rimanemmo scioccati», spiega Paul Chodas, che gestisce il Near-Earth Object Program Office della NASA presso il Jet Propulsion Laboratory di La Cañada-Flintridge. «Era una cosa molto seria e un evento molto inaspettato e raro».

Per valutare il grado di pericolo collegato all'eventualità che un asteroide o una cometa impattino con la Terra nei successivi 100 anni, gli astronomi hanno messo a punto un sistema chiamato "Scala Torino". Dalla creazione della Scala, nel 1995, nessuno dei circa 30.000 oggetti noti e vicini alla Terra è stato classificato con un livello superiore ad 1 nella scala da 0 a 10. Apophis, improvvisamente, fu classificato con valore 4.

Naturalmente più a lungo viene studiata la rotta di un asteroide e più chiaramente diviene definita la sua orbita nei dettagli. Così nel giro di pochi mesi gli scienziati furono in grado di escludere la possibilità di uno scontro tra Apophis e la Terra nel 2029. Nel giro di pochi anni è stata esclusa la possibilità di un impatto anche nel 2036. E nel 2021 le osservazioni radar hanno confermato che Apophis non colpirà in nostro Pianeta neppure quando ci sfiorerà nel 2068.

Un decimo della distanza dalla luna. Quando si troverà nel punto più vicino alla Terra, infatti, Apophis sarà a una distanza di circa 31.000 chilometri dala superficie terrestre. È circa un decimo della distanza dalla Luna. Nessuno sarà tentato di abbassare la testa e non apparirà come una palla di fuoco che sfreccia nei cieli. Nella notte Apophis sarà visibile ad occhio nudo sia dall'Europa, sia dall'Africa: assomiglierà ad una stella che attraversa il cielo notturno, muovendosi più lentamente di un satellite. 

La NASA coglierà l'occasione per raggiungerlo e toccarlo. OSIRIS-REx, un veicolo spaziale che attualmente trasporta campioni dalla superficie di un asteroide chiamato Bennu, verrà fatto incontrare con Apophis poco dopo il 13 aprile 2029: la sonda, ora ribattezzata OSIRIS-APophis EXplorer (OSIRIS-APEX), virerà verso l'asteroide fino a quando non verrà trascinata nella sua orbita e infine si avvicinerà abbastanza da raccogliere un campione dalla sua superficie, affinché sarà possibile sapere di più su quel pezzo di nichel, ferro e silicati, ereditato da quell'enorme nube di gas e polvere che si formò nei primi giorni del sistema solare. 

In caso di necessità... Conoscere bene la composizione e la distribuzione della massa interna dell'asteroide ci aiuterà a capire la storia del sistema solare, ma sarebbe un'informazione estremamente utile anche nel caso in cui avessimo bisogno di eliminarlo: conoscere a fondo la struttura è infatti fondamentale per meglio scegliere l'"arma" da usare per deviarlo o distruggerlo.

20 febbraio 2023 Luigi Bignami
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