Sei volontari si sono fatti rinchiudere per 18 mesi in un simulatore spaziale: affronteranno, virtualmente, il primo viaggio dell'uomo su Marte e forniranno agli scienziati indicazioni utili per la messa a punto della vera missione.
7 giugno 2010
Ci sono 3 russi, un italiano, un francese e un cinese che si chiudono per 520 giorni in un container ad alta tecnologia fingendosi diretti su Marte... Non è l'inizio di una barzelletta spaziale ma un importante esperimento scientifico iniziato lo scorso 3 giugno presso il Moscow Institute of Biomedical Problems di Mosca: i sei volontari stanno infatti partecipando a Mars 500, la prima e più realistica simulazione di una missione umana sul pianeta rosso.
Grande Fratello scientifico
Sigillati per 18 mesi dentro uno speciale modulo affronteranno, anche se solo virtualmente, 250 giorni di viaggio verso Marte, 30 giorni di permanenza ed esplorazione del pianeta e, infine, i 240 giorni del viaggio di ritorno. All'interno di Mars 500 le condizioni di vita saranno del tutto identiche a quelle di un equipaggio in viaggio per Marte: non avranno contatti con l'esterno se non quelli con il controllo missione e quelli normalmente previsti con le famiglie durante i veri viaggi spaziali. Anche se non subiranno le conseguenze dell'assenza di gravità potranno comunque fornire ai ricercatori una enorme quantità di informazioni utili su come fisico e pische reagiscono alla costrizione fisica e all'isolamento per periodi così lunghi e aiuteranno gli scienziati a mettere a punto la prima vera missione umana su Marte.
L'odore della convivenza
Gli "astronauti" dovranno cavarsela esclusivamente con le scorte di cibo e con l'equipaggiamento stivati all'interno del modulo abitativo: da fuori riceveranno solo aria, acqua ed elettricità. Ma come passeranno il tempo per i prossimi 18 mesi? I giorni e le settimane saranno equamente ripartite tra il lavoro (i ricercatori dovranno testare numerose nuove tecnologie) il riposo e l'allenamento. Vivere in spazi così ristretti comporta infatti una rapida perdita della forma fisica e delle capacità motorie: ecco perchè potranno dedicare fino a due ore al giorno all'esercizio fisico. Un bel problema, visto che, per simulare la mancanza di acqua corrente, potranno farsi la doccia solo una volta a settimana.
E il tempo libero? Libri, film, videogames e strumenti musicali faranno compagnia ai sei per il prossimo anno e mezzo. Ma difficilmente riuscirano ad annoiarsi: come in una vera missione spaziale i sei dovranno arrangiarsi da soli in ogni situazione, compresi gli imprevisti e le emegenze create per loro dal controllo missione. Dall'esterno non sarà fornito alcun aiuto, se non in situazioni estreme.
Vicini vicini
L’italo-colombiano Diego Urbina, il francese Romain Charles, il cinese Wang Yue e i russi Sukhrob Kamolov, Alexey Sitev, Alexandr Smoleevskiy sono stati selezionati tra le oltre 50.000 persone che hanno risposto all'appello della ESA. Sono stati scelti per le loro caratteristiche fisiche e psicologiche ma anche per le loro competenze in astrofisica, ingegneria, informatica ecc. Negli scorsi mesi sono stati sottposti a un durissimo addestramento e a prove di sopravvivenza in condizione estremetre. Uno degli aspetti principali che gli scienziati vogliono indagare è l'interazione forzata tra un piccolo gruppo di persone che si trova a dividere uno spazio così ristretto: lo scorso anno la prima simulazione su Mars 500, durata solo 105 giorni tra il 31 marzo e il 14 luglio del 2009, vide due astronauti virtuali rendersi protagonisti di una scazzottata molto reale sull'utilizzo della palestra. Ed è facile immaginare le conseguenze di un comportamento simile in una vera missione.
Ma come è fatta la struttura dove sei trascorreranno i prossimi 18 mesi? Si tratta di un modulo di circa 240 m2, composto da 4 ambienti interconnessi tra loro, per un volume totale di 500 m3
Modulo marziano: si sviluppa su una superficie di 40 m2 e simula il modulo abitativo esterno che gli astronauti sbarcheranno su Marte al termine del viaggio di andata. Può ospitare 3 persone e accoglie tutte le strumentazioni scientifiche necessarie ad effettuare i test sulla superficie del pianeta: analizzatori di gas, spettrometri, computer, sistemi di controllo video e di sopravvivenza.
Unità medica: misura circa 38 m2. Qui trovano posto due cuccette per i malati, una strumentazione completa per esami e analisi cliniche e le attrezzature per la telemedicina . Può accogliere eventuali astronauti malati in stato di completo isolamento.
Magazzino: occupa circa 93 m2, quasi la metà dello spazio disponibile, ed è il cuore di Mars 500. E' occupato da frigoriferi e congelatori per la conservazione del cibo fresco, dalla dispensa, dalla serra sperimentale, dai bagni e dalla palestra. In questo grande locale trovano posto anche tutte le apparecchiature tecniche per il funzionamento e il mantenimento dell'astronave e dei suoi abitanti.
Modulo abitativo: è lo spazio che viene effettivamente utilizzato dagli astronauti. Misura 72 m2, l'equivalente di comune bilocale, e comprende le cuccette, il soggiorno, la sala controllo e una toilette. Lo spazio personale disponibile per ciascuno di loro è di 3 m2 e ospita il letto, una scrivania, una sedia e alcuni scaffali per gli effetti personali.
Ma quanta guadagna un astronauta virtuale? Circa 80.000 euro per 18 mesi di lavoro. Ciascuno di loro potrà comunque abbandonare l'esperimento in qualsiasi momento e senza fornire spiegazioni. E voi? Sareste disposti a sacrificare un anno e mezzo della vostra vita per la scienza e per 80.000 euro? Partecipate al nostro sondaggio.
Notizia aggiornata al 7 giugno 2010