La Parker Solar Probe, la sonda della NASA lanciata ad agosto per studiare il vento e l'atmosfera solare, ha appena conquistato un importante record: quando il 29 ottobre si è spinta a 42,73 milioni di km dalla nostra stella, è divenuta ufficialmente l'oggetto umano arrivato più vicino al Sole, nella storia dell'esplorazione spaziale. Il primato precedente apparteneva alla sonda tedesca e americana Helios 2, che nell'aprile 1976 era arrivata a 43 milioni di km dal Sole.
Incontro ravvicinato. Questo record non è comunque destinato a rimanere tale per molto: la sonda continuerà a "superarsi" nelle 24 orbite intorno al Sole previste nei prossimi 7 anni, fino a che, nel 2024, si spingerà a 6,1 milioni di km dalla fotosfera (lo strato del Sole da cui proviene la maggior parte della radiazione luminosa).
Da quella posizione privilegiata potrà studiare la corona solare, lo strato più esterno dell'atmosfera solare, che fa registrare temperature di milioni di gradi - misteriosamente, molto più alte di quelle della fotosfera, che arriva "solo" a 6.000 °C.
Vietato indugiare. La sonda sta proprio in queste ore infrangendo anche i precedenti record di velocità per un veicolo spaziale in viaggio verso il Sole, che è di quasi 247 mila km orari relativamente alla superficie solare e che appartiene sempre alla Helios 2. Il team di missione misura periodicamente velocità e posizione precise della sonda inviando segnali al veicolo con la rete di radio-antenne Deep Space Network, e aspettando un riscontro.
La Parker Solar Probe studierà in particolar modo come avvengono il riscaldamento della corona solare e l'accelerazione del vento solare, quella serie di particelle subatomiche che si spingono fino ai confini del nostro sistema planetario.