Alle 9:37 di questa mattina la Soyuz con a bordo Paolo Nespoli e i compagni di missione Randy Bresnik e Sergei Ryazansky ha toccato il suolo del Kazakistan.
Cold at the landing site -16 deg C, but -21 with wind chill factor. Crew are wrapped up warm and carried away for medical checks and change out of Sokol spacesuit. https://t.co/FXsUPdxmEO #VITAmission pic.twitter.com/d3yhlJWuzG
— ESA (@esa) 14 dicembre 2017
Il viaggio turbolento dalla Stazione Spaziale Internazionale verso Terra ha visto la capsula spaziale passare da una velocità di 28.800 km orari al touchdown in tre ore circa. In passato lo stesso astronauta dell'ESA, un veterano delle missioni spaziali, aveva così descritto le fasi del rientro:
L'atterraggio morbido non è poi cosi morbido. Ci si prepara raccogliendo le braccia sul corpo senza toccare parti metalliche. Stringendo i libri. Non parli per non mettere la lingua in mezzo ai denti e sei li, provando a stare seduto nel miglior modo possibile ed aspetti questo "atterraggio morbido" che a me è parso simile ad una collisione frontale tra un camion ed una piccola auto. Ovviamente io ero nella piccola auto.
See you back on # Earth // Ci vediamo a #Terra! #VITAmission pic.twitter.com/mxlHToTW09
— Paolo Nespoli (@astro_paolo) 14 dicembre 2017
Lavoro intenso. Si è così conclusa con successo, dopo 139 giorni, 2224 orbite e 94 mila km di viaggio la missione VITA (acronimo di Vitality, Innovation, Technology and Ability) in cui Paolo Nespoli ha condotto oltre 60 esperimenti, trasformando il suo corpo in un laboratorio per la scienza. I suoi occhi, mal di testa, ritmi del sonno e abitudini alimentari sono stati monitorati per verificare gli effetti della vita in orbita sulle normali abitudini quotidiane, in vista di missioni a più lungo termine.
Sui social, @astro_paolo ha raccontato i momenti salienti della sua missione, regalandoci ipnotici time-lapse della Terra (e spesso dell'Italia) dall'alto.