Nelle prossime missioni su Marte potrebbero essere portate anche delle palle da baseball. E non per improvvisare qualche partita con eventuali marziani, ma per esplorare il territorio. Progettate al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston (USA), le palline, in realtà, non hanno molto a che fare con lo sport. Ciascuna potrebbe avere al suo interno una telecamera, uno spettrometro e sistemi di rilevazione del terreno, capaci di raccogliere informazioni e inviarle in tempo reale a un centro di raccolta dati sulla Terra.
Le sfere che rimbalzano facendo un metro e mezzo con un solo balzo, potrebbero indagare le zone più recondite del pianeta, andandosi a infilare in tutti quei cunicoli e cavità in cui i rover – e eventuali astronauti – non possono arrivare.
I ricercatori hanno stimato che in 30 giorni 1.000 palline, auto-alimentate e auto sufficienti, potrebbero riuscire a spargersi su un territorio di 130 chilometri quadrati. E senza drammi per la missione se se ne dovesse perdere qualcuna.
Foto: © Risto Kerkela