Spazio

Oumuamua: e se fosse un'astronave aliena?

È il primo oggetto mai osservato proveniente dall'esterno del Sistema Solare: qualcuno afferma che sia un'astronave extraterrestre... E dire che sarebbe così semplice verificarlo!

Era il 19 ottobre 2017 quando il Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System -1 (Pan-STARRS-1) delle Hawaii annunciò la scoperta di un "asteroide interstellare", chiamato 1I/2017 U1 e soprannominato Oumuamua. Sulla base della forma eccezionalmente allungata e sottile è nata e si sta diffondendo la "voce" che quell’oggetto non sia in realtà un asteroide, ma una nave interstellare arrivata da un altro sistema solare.

Così, nelle ultime settimane, la pressione è aumentata sui ricercatori, indotti a studiare il più possibile l'oggetto prima che si diriga nuovamente nello spazio interstellare e si perda per sempre. Sono addirittura sorti gruppi di interesse che vorrebbero dare vita a progetti per l'invio di una missione verso Oumuamua.

La Breakthrough Initiatives (BI), invece, ha annunciato un piano per "ascoltare" con la massima attenzione eventuali segnali che possano arrivare dall'oggetto. Come parte della sua missione per la ricerca di segnali di civiltà intelligenti extraterrestri, la Breakthrough Initiatives utilizzerà il Green Bank Radio Telescope.

E se fosse un'astronave extraterrestre?

Sta tornando a casa... Gli studi fin qui condotti hanno permesso di determinare che l'oggetto è passato nel punto più vicino al Sole lo scorso settembre e che è transitato vicino alla Terra a una distanza equivalente a circa 85 volte quella tra la Terra e la Luna.

Il percorso di Oumuamua © ESO

Ora sta uscendo dal Sistema Solare a una velocità di oltre 315.000 km all'ora. Utilizzando i potenti telescopi dell'ESO vari gruppi di ricercatori hanno potuto determinare il colore e la brillantezza dell'oggetto, valori che hanno permesso di calcolare le sue dimensioni.

Oumuamua sembra allungarsi per circa 400 metri e avere un diametro di circa 40 metri: una "classica forma a sigaro", tipica della migliore fantascienza, nello stile di Incontro con Rama, di Arthur Clarke.

Neanche un saluto! La campagna di osservazioni e ascolto di Breakthrough verso Oumuamua inizierà il 13 dicembre con il radiotelescopio da 100 metri. Le antenne lo seguiranno per circa 10 ore scandagliando l'etere tra 1 e 12 GigaHertz: se dovessero esserci delle comunicazioni radio, verranno sicuramente captate.

Il radiotelescopio di Green Bank Radio Telescope che nei prossimi giorni si metterà all'ascolto di Oumuamua

Se nessun segnale giungerà da quell'oggetto, lo studio non sarà comunque "tempo perso", perché darà modo di analizzarlo a frequenze che fino a oggi non sono state utilizzata.

Ma al di là di tutto questo, delle speculazioni e delle voci, è certo anche naturale chiedersi se è possibile che una nave interstellare possa essersi avvicinata al nostro sistema e se ne sia andata così, in questo modo, “senza fare tappa”.

Improbabile. Molto improbabile. Ma non è del tutto da escludere. Dopotutto, una nave aliena potrebbe aver voluto sfruttare l'effetto fionda di un "passaggio ravvicinato" col Sole per dare impulso al suo moto verso la sua destinazione.

E potrebbero avere avuto le loro ragioni per carcare di passare in silenzio, inosservati... Persino scienziati del valore di Carl Sagan hanno ipotizzato la possibilità di visita di navi interstellari provenienti dallo spazio profondo.

Comunque, ci sarebbe un sistema molto semplice per capire se quell'oggetto è del tutto naturale o se invece è un astronave: basterebbe puntare un telescopio che osservi all'infrarosso. Qualunque oggetto al cui interno vi siano delle attività deve produrre energia, che in qualche modo deve venire dispersa (espulsa) dall'oggetto stesso. All'infrarosso, questa energia sarebbe facilmente osservabile.

Un'immagine di Oumuamua ripresa dal Wiyn Telescope © R. Kotulla (University of Wisconsin)
12 dicembre 2017 Luigi Bignami
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