Con qualche minuto di anticipo rispetto al previsto, la sonda giapponese Kaguya (Selene), che da quasi due anni era in orbita attorno alla Luna, è impattata sulla sua superficie alle 18:25 (Tempo Universale) dello scorso 10 giugno.
Il punto di impatto(stella azzurra) di Kaguya, a sud-est del cratere Gill, in un’immagine della superficie lunare ripresa poco tempo prima dalla sonda.
L’impatto è avvenuto a breve distanza dal punto previsto, esattamente a 80,4° Est di longitudine e a 65,5° Sud di latitudine (vedi post del 9 giugno 2009). Al momento, le uniche immagini disponibili del flash luminoso prodotto dalla collisione di Kaguya con la superficie lunare sono quelle ottenute dall’Anglo-Australian Telescope, da 3,9 metri di diametro, presso l’Osservatorio di Siding Spring (New South Wales, Australia).
Sequenza di immagini riprese dall’Anglo-Australian Telescope dell’impatto della sonda giapponese Kaguya con il suolo lunare. Nel secondo fotogramma il flash prodotto dalla collisione è ben visibile, mentre nei due seguenti la sua intensità diminuisce rapidamente ed è appena visibile. Le immagini sono state riprese con una frequenza di una al secondo ed il tempo di esposizione è stato di 0,6 s.
La velocità di Kaguya al momento dell’impatto era di circa 6.500 km/h e la sua traiettoria inclinata rispetto alla superficie di solo 1°. Si è trattato quindi di un impatto molto radente che si pensa abbia prodotto un cratere di dimensioni molto inferiori rispetto a quelle di una collisione che fosse avvenuta con una traiettoria più verticale.
L’orbita della sonda, delle dimensioni di un SUV, è stata progressivamente abbassata dai 100 km originari e l’impatto programmato prima che il propellente dei motori di controllo di assetto fosse esaurito, in modo da evitare che la collisione avvenisse in maniera non controllata.
Kaguya fu lanciata nel settembre 2007 e raggiunse la Luna dopo 20 giorni, iniziando le osservazioni del nostro satellite con i 15 strumenti scientifici di cui era dotata. Tra questi, i più importanti erano una serie di telecamere stereoscopiche, un sistema di sensori per rilevare l’idrogeno (e quindi eventuali tracce di acqua sotto forma di ghiaccio) e un laser altimetro. Le riprese video della superficie lunare riprese da Kaguya sono straordinarie, le più impressionanti di cui disponiamo, se si escludono quelle ottenute dagli astronauti delle missioni Apollo.
La fine di Kaguya è stata analoga ad altre missioni lunari che l’hanno preceduta, come l’europea SMART-1, l’americana Lunar Prospector e la cinese Chang’e, che si è schiantata sul suolo lunare il 1 marzo scorso.