La sonda Cassini per la prima volta da quando quasi 6 anni fa entrò in orbita attorno al pianeta degli anelli ha ripreso una serie di immagini di fulmini su Saturno e queste riprese hanno consentito agli addetti alla missione di realizzare il primo VIDEO (vedi sotto, in inglese) di una sequenza di lampi su un altro pianeta. Questi fenomeni sono stati captati anche dal ricevitore radio della sonda e ciò ha permesso di riprodurre il gracidio dovuto alle onde radio emesse dai fulmini e di provare che siamo stati testimoni di un intenso e potente evento temporalesco.
Questa immagine ripresa dalla sonda Cassini mostra la luce prodotta da due lampi nell’atmosfera di Saturno. E’ la prima volta che un fenomeno del genere viene osservato sul pianeta degli anelli.
Le tempeste saturniane sono molto più forti di quelle terrestri, ma rispetto a queste si verificano meno frequentemente. Quando si scatenano, però, possono durare interi mesi. Le prime immagini sono state scattate ad agosto 2009 durante una tempesta durata da gennaio ad ottobre 2009, la più lunga mai osservata nel Sistema Solare.
Per realizzare il video è stato però necessario utilizzare le immagini dove i fulmini apparivano più brillanti. I dati sono stati raccolti nel corso di un temporale più breve, avvenuto da metà novembre a metà dicembre 2009 ed i fotogrammi riguardano 16 minuti ripresi il 30 novembre scorso. La durata dei flash è inferiore a un secondo, con una regione illuminata di circa 300 km di diametro.
La sonda Cassini, ed anche la Voyager, avevano già catturato emissioni radio provenienti da Saturno durante le tempeste, tanto che una cintura attorno al pianeta nella quale le emissioni sono state captate è stata battezzata “viale delle tempeste”. Finora però non era stata ripresa alcuna immagine.
Sin dall’arrivo della Cassini a Saturno nel luglio 2004 era stato praticamente impossibile osservare lampi nell’emisfero notte del pianeta a causa della luce riflessa dagli enormi anelli che lo circondano, che rendevano l’emisfero buio più luminoso di quello terrestre durante i periodi di luna piena. Per avere l’oscurità necessaria a riprendere i lampi si è dovuto attendere l'equinozio di Saturno, in quanto la luce riflessa dagli anelli, che adesso appaiono di taglio rispetto all’illuminamento solare, si è affievolita.