Il 5 dicembre 2014 la capsula della Nasa Orion ha compiuto con successo il suo primo volo di prova, arrivando fino a 5800 km di quota, più lontano di quanto qualunque altra capsula spaziale per equipaggio umano abbia fatto negli ultimi 40 anni. Pochi giorni fa l'agenzia spaziale americana ha rilasciato il video del rocambolesco rientro di Orion in atmosfera, alla velocità di 32 mila chilometri orari.
Il filmato riprende gli ultimi 10 minuti del viaggio di rientro dall'interno del modulo equipaggio: mostra, quindi, l'ipotetica visuale di cui godrebbe un astronauta di ritorno da una missione sulla Luna, su un asteroide o su Marte.
Bolla di plasma. Il video inizia a 10 minuti dall'ammaraggio nel Pacifico, nel momento in cui la capsula inizia a sperimentare l'effetto dell'atmosfera terrestre. Nell'inquadratura si vedono la Terra ancora distante, e una nube di plasma (gas ionizzato) incandescente che si forma attorno allo scudo termico di Orion, che ha dovuto sopportare al rientro temperature pari a 2200 gradi °C.
All'aumentare dell'attrito e della velocità, il plasma cambia colore e da bianco diviene giallo, lavanda e infine magenta. Proprio la presenza di plasma incandescente aveva causato un temporaneo blackout nelle comunicazioni tra la capsula e il comando di Terra.
Salvo alla meta. Quando finalmente Orion riemerge indenne dal passaggio in atmosfera, la telecamera continua a registrare l'apertura di una serie di paracadute: gli stessi paracadute che hanno rallentato la capsula fino a una velocità di 32 chilometri orari, permettendole un ammaraggio sicuro.