Ancora oggi ci sono domande aperte sull'origine della Luna, sebbene il nostro satellite sia il corpo celeste a noi più familiare e più vicino. Prima di tutto, le certezze: gli scienziati concordano ampiamente sul fatto che, circa 4,5 miliardi di anni fa, un grande oggetto dalle dimensioni più o meno simili a quelle di Marte, chiamato Theia, si schiantò sulla Terra. Ciò che è accaduto subito dopo, invece, fa discutere ancora i planetologi.
Tra questi, infatti, alcuni preferiscono il modello "classico": l'impatto creò una grande quantità di detriti attorno alla Terra, che si sono gradualmente raggruppati nel dare origine alla Luna, mentre la Terra è rimasta per lo più intatta; altri ricercatori invece preferiscono modelli più radicali, come quello che ipotizza che la Terra e Theia vaporizzarono completamente, dando origine ad un anello a forma di ciambella di detriti surriscaldati.
Ipotesi ciambella. Questa ipotesi è nota come synestia. Dalla ciambella di materiali presero forma il nostro Pianeta e il suo satellite naturale. Ma nessuna di queste ipotesi ha raggiunto un livello di consenso nella comunità scientifica tale da cancellare le altre. Questo fino ad oggi.
Un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience, infatti, potrebbe dar ragione alla prima ipotesi cancellando le altre. Gli autori sono Erick Cano, dell'Università del New Mexico, e alcuni suoi colleghi, che hanno esaminato campioni della superficie lunare raaccolti dalle missioni Apollo e hanno scoperto che più in profondità si scende nel suolo lunare, più le caratteristiche sembrano essere divere dalla Terra.
Questo risultato suggerisce che la Luna e il nostro Pianeta non sono identici nella composizione, come si pensava una volta, e dunque escluderebbe il modello della synestia, secondo il quale invece Terra e Theia avrebbero accuratamente "mescolato" il loro materiale, prima di coagularsi nel nostro attuale Pianeta e nel suo satellite naturale. Si tratta di risultati che quindi rafforzano l'ipotesi del modello classico della formazione della Luna.
Qualche dubbio rimane. Dobbiamo dunque rigettare l'ipotesi della sinestia? Sarah Stewart dell'Università della California, che col collega Simon Lock propose il modello di sinestia nel 2018, afferma che i risultati non sono ancora sufficienti per far abbandonare la sua ipotesi.
Rimangono importanti domande sulla formazione della Luna, non ultimo il motivo per cui siano state riscontrate particolari similitudini tra gli isotopi dell'ossigeno terrestre e quelli di Theia, molto più di quanto risulti con altri corpi del Sistema solare, come Marte, per esempio.
Dove si formò allora Theia? Vicino alla Terra? Nell'attesa di trovare una risposta alle domande, godetevi questo splendido video della Nasa, che mostra una giornata sulla Luna dall'alba al tramonto: