Nell'immagine della sonda Akatsuki dell'agenzia spaziale giapponese in orbita attorno a Venere si osserva un lunghissimo arco che si estende per circa 10.000 km, dal polo nord al polo sud del pianeta. Un arco prodotto nell'atmosfera più alta che è rimasto stazionario dall’8 all'11 dicembre 2015 per poi spostarsi lentamente e dissolversi.
L’intero fenomeno, spiegato sulle pagine di Nature Geoscience, è considerato alquanto sorprendente dagli astronomi, soprattutto per la quota a cui si è manifestato l’arco e perché è rimasto stabile per diversi giorni.


È noto infatti che le parti più elevate dell'atmosfera di Venere si muovono molto velocemente: le nubi viaggiano a oltre 350 km all'ora.
E questo nonostante il pianeta ruoti molto lentamente, tant'è che la durata del giorno equivale a 243 giorni terrestri ed è superiore al tempo che il pianeta impiega per una rivoluzione completa attorno al Sole (un anno di Venere), che avviene in 224 giorni terrestri.
Il lungo arco è rimasto stazionario per almeno 4 giorni a una quota di circa 65 km al di sopra di una regione ricca di vulcani.
L’ipotesi. Stando agli astronomi si tratterebbe di un’onda di gravità, (da non confondere con le onde gravitazionali): un fenomeno relativamente frequente nelle atmosfere di vari pianeti, Terra inclusa, soprattutto in corrispondenza di catene montuose.
Sulla Terra le onde di gravità si formano in seguito a increspature o disturbi nell'atmosfera. A volte, per esempio, prendono corpo quando l'atmosfera in movimento incontra una catena montuosa frastagliata, oppure un oceano molto turbolento: questa situazione crea una tensione tra le particelle d'aria che tendono a spostarsi verso l'alto per superare l'ostacolo e la gravità che tende a tirarle verso il basso.


«È in questo modo che si formano onde di gravità in Patagonia, dove le correnti d’aria tendono a oltrepassare la catena delle Ande», sostiene Makoto Taguchi (Rikkyo University, Giappone): «una situazione analoga potrebbe innescare onde di gravità su Venere.»
A sostenere l’ipotesi di Taguchi è il fatto che nell'area centrale in cui si è formato il lunghissimo arco, su Venere, vi è una catena montuosa con picchi di 4.500 metri, nota come Aphrodite Terra. Tuttavia questo non basta a spiegare perché il fenomeno si sia manifestato a quote così elevate come quelle osservate dalla Akatsuki: forse ulteriori ricerche potranno sciogliere l'enigma.