Violente correnti d'aria e nuvole dense di... pietre preziose sferzano l'atmosfera di un esopianeta 16 volte più grande della Terra. HAT-P-7b, un gigante gassoso situato a 1000 anni luce da noi, è il primo pianeta extrasolare gassoso di cui sia stato possibile individuare perturbazioni atmosferiche.
David Armstrong, astrofisico dell'Universitò di Warwick, Regno Unito, ci è riuscito studiando le variazioni di luminosità nell'atmosfera del pianeta rintracciabili in quattro anni di osservazioni del telescopio spaziale Kepler.
Piovono rubini. Questi cambiamenti sono dovuti a una potente corrente equatoriale che spinge ammassi di nuvole da una "faccia" all'altra del corpo celeste. Le nubi sono molto diverse da quelle terrestri: sarebbero a base di corindone, il minerale alla base di zaffiri e rubini.
Una parte sempre in ombra. HAT-P-7b orbita molto vicino alla sua stella (completa una rivoluzione ogni due giorni) e sarebbe comunque inadatto alla vita, con temperature che raggiungono i 1.927 °C. Mostra alla sua stella sempre la stessa faccia, con una conseguente fortissima escursione termica tra il giorno e la notte.
Atmosfera irrequieta. Le nubi si formano probabilmente nel lato buio, e la differenza di temperatura genera venti fortissimi che le fanno circolare nell'atmosfera del gigante. La velocità dei venti stessa cambia continuamente, costituendo periodicamente grandi ammassi di nuvole che di volta in volta vengono demoliti.
A fondo. I telescopi spaziali di nuova generazione, come il James Webb Space Telescope o il telescopio PLATO dell'ESA, saranno in futuro capaci di studiare nel dettaglio la composizione di nubi come queste, individuando eventuali tracce di vita.