Di Plutone e dei suoi satelliti continueremo a parlare a lungo. Dopo la pubblicazione, pochi giorni fa, di alcune eccezionali immagini di Caronte (vedi: Il passato turbolento di Caronte) riprese dalla sonda New Horizons durante lo storico fly-by dello scorso 14 luglio, la NASA ha reso pubbliche altre immagini elaborate con una tecnica particolare, chiamata "deconvoluzione" (ossia di ricostruzione statistica), dei due satelliti minori di Plutone, Nix e Hydra.


Un minisistema planetario. Le lune minori del pianeta nano sono quattro. In ordine di distanza da Plutone: Styx (Stige), che si trova appena oltre l'orbita di Caronte, Nix (Notte), Kerberos (Cerbero) e Hydra (Idra), tutti nomi di personaggi mitologici dell’aldilà, come il capostipite Plutone. Tutte e quattro le mini-lune, irregolari e bitorzolute, non superano la cinquantina di km nella loro dimensione maggiore.
Notte e Idra sono state scoperte nel 2005 dal telescopio spaziale Hubble, poco prima della partenza di New Horizons, mentre la scoperta di Stige e Cerbero, sempre effettuate da Hubble, sono più recenti e risalgono, rispettivamente, al 2011 e 2012.
All'epoca della scoperta il programma della missione era già stato definito nei dettagli, ragion per cui le sessioni di osservazione di questi due ultimi satelliti, non potendo essere pianificate alla partenza della sonda, sono state inferiori rispetto a quelle dedicate agli altri due, che erano già conosciuti prima dell’inizio della missione. Questo è il motivo per cui New Horizons ha ripreso molte più immagini e dati di Notte e Idra.


Micro mondi. Notte è la seconda luna più grande di Plutone, dopo Caronte, ed è anche stata la più vicina a New Horizons durante il fly-by. Dalle immagini scattete da Hubble, e poi da New Horizons durante la fase di avvicinamento, si pensava che la piccola luna avesse una forma allungata. Nell’immagine del 13 luglio, invece, Notte appare tondeggiante ma segnata da un evidente cratere. Per corpi così piccoli, impatti importanti possono essere fatali e la linea di confine tra la formazione di un grande cratere e la distruzione catastrofica è molto sottile.
Notte, quindi, sarebbe stata molto fortunata a resistere alla collisione che ha dato origine al cratere osservato. Quello che finora si sa su questa struttura da impatto è che appare di un colore diverso, tendente al rosso, rispetto al resto della superficie del satellite, ma per saperne di più sulla composizione si dovrà attendere che vengano inviati a terra i dati spettrali raccolti dallo strumento Ralph-Linear Etalon Imaging Spectral Array (LEISA).


La più grande e irregolare. Idra, invece, al momento del fly-by, purtroppo, si trovava sul lato opposto rispetto a Plutone: le immagini sono state riprese da una distanza maggiore e sono perciò di qualità più bassa.
Idra, che misura circa 55 × 40 km, è il più grande dei satelliti minori ed ha una forma molto più complicata rispetto a quella di Notte. Per certi versi, ricorda il nucleo bilobato della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, obiettivo della missione Rosetta.
Così come è stato recentemente proposto riguardo alla sua origine, anche la strana luna di Plutone potrebbe essere il risultato di una collisione a bassa velocità tra due piccoli oggetti ghiacciati che ha portato alla loro unione.
Altre immagini di Stige e Cerbero sono ancora a bordo di New Horizons, ma dovrebbero arrivare tra non molto ed avranno una risoluzione simile a quelle di Idra.