Spazio

New Space Economy: da Galileo alle startup

Si è concluso ieri il New Space Economy European Expoforum (NSE) la fiera dedicata al settore aerospaziale e alle sue ricadute economiche. Si è parlato di satelliti, esplorazione spaziale, sostenibilità e, chiaramente, di innovazione.

Si è concluso ieri il New Space Economy European Expoforum (NSE), l'evento annuale dedicato alla nuova economia dello spazio organizzato da Fondazione E. Amaldi e Fiera di Roma, e di cui Focus è media partner. Hanno partecipato 130 speaker provenienti da 43 Paesi di tutto il mondo, con la presenza di istituzioni, associazioni, grandi aziende e startup. Ecco alcuni temi particolarmente interessanti che sono stati trattati nei due giorni di incontri.

Galileo è la prima rete di satelliti per la navigazione realizzata in Europa. © ESA - J. Huart

Navigazione satellitare e ambiente. Una componente importante dell'economia dello spazio è costituita dai satelliti. Nella giornata di sabato, Rodrigo da Costa, Executive director dell'Agenzia del GNSS (Global Navigation Satellite System) europeo, ha parlato dei sistemi di navigazione Galileo ed EGNOS (European Geostationary Navigation Overlay Service), facendo alcuni esempi: «Duemila vite vengono salvate ogni anno grazie ai servizi Search and Rescue di Galileo», ha detto. «Il 97% delle nuove macchine agricole è equipaggiato con EGNOS. E quasi due miliardi di smartphone usano Galileo per la navigazione».

Inoltre, da Costa ha evidenziato l'importanza delle tecnologie satellitari per la sostenibilità ambientale: «I benefici ecologici che si ottengono nel combinare le diverse componenti del sistema spaziale europeo sono impressionanti e abilitano risparmi massicci: 15 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, 3.5 miliardi di litri di carburante, 1.5 milioni di tonnellate di fertilizzanti, 4.500 tonnellate di pesticidi».

Farmaci in orbita. Nella sessione plenaria Industries, Bei Chao, vicepresidente della cinese CASIC Space Engineering Development, ha presentato una panoramica completa della nuova frontiera, ricordando l'importanza dell'agricoltura nello spazio per nutrire gli astronauti e la "space pharmacy", utile anche per la produzione di farmaci in condizioni di zero-g (assenza di peso). All'Expoforum era presente anche la startup SpacePharma, che ha proprio l'obiettivo di fornire un laboratorio a zero-g in orbita per la ricerca nel settore.

La Luna e gli altri corpi celesti potrebbero valere miliardi: servono regole condivise per un corretto sfruttamento.

Miniere asteroidi. Sempre nella stessa sessione plenaria, Mikhail Kokorich, fondatore della società Momentus che fornisce servizi di trasporto e infrastrutture in orbita, ha spiegato che i costi di accesso allo spazio stanno diminuendo: «I razzi stanno diventando più grandi e possono trasportare masse maggiori, permettendo di raggiungere costi inferiori per chilogrammo». E poi ha parlato della possibilità di raggiungere gli asteroidi per estrarne acqua, ma anche metalli (in particolare ferro e nichel) e terre rare.

Le migliori startup. Nella giornata conclusiva dell'evento, è stato dato particolare risalto alle startup europee, con l'assegnazione di un riconoscimento a quelle che si sono distinte nell'ultimo anno. Un riconoscimento che punta a premiare le eccellenze, come dimostra il fatto che AIKO, vincitrice dell'Award NSE2019, è stato il primo progetto finanziato con 1,5 miliardi di euro dal Primo Space, il primo fondo dedicato alle startup nella New Space Economy.

Fra le candidature giunte quest'anno, ci sono stati 19 progetti finalisti, di cui 5 arrivati in short list: Celestial (Germania), Latitudo 40 (Napoli), Neutron Star Systems (Uk) Picosats (Trieste) e TBoxChain (Potenza). Hanno vinto l'Award di quest'anno Neutron Star Systems (migliore scale-up) e Picosats (migliore startup).

13 dicembre 2020
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