Martedì 14 luglio, dopo un viaggio lungo 9 anni e mezzo e 5 miliardi di km, New Horizons sarà protagonista di uno storico fly-by di Plutone. Poiché un giorno su Plutone dura 6,4 giorni terrestri, possiamo dire che manca solo un giorno all'incontro tra la sonda e il pianeta nano.
Sarà un incontro fugace, una toccata e fuga in cui la sonda viaggerà a 49.600 km/h, arrivando a 12.500 km da Plutone.
Tutto in un giorno. Come sappiamo, si tratterà di un passaggio ravvicinato e non di un ingresso nell'orbita del corpo celeste. La sonda è stata quindi progettata per raccogliere il maggior numero di dati nel breve periodo (meno di 24 ore) in cui Plutone apparirà relativamente vicino agli strumenti di New Horizons, per poi trasmettere queste informazioni (con tempi che vedremo non rapidissimi) al nostro pianeta.
Ma che cosa vedremo da Terra? Quali informazioni arriveranno da Plutone nella giornata di martedì? E con quali tempistiche? Prima di tutto, una piccola timeline degli eventi, tratta da un post della blogger della Planetary Society Emily Lakdawalla.


Quando. Il massimo avvicinamento a Plutone avverrà alle 13:49:57 ora italiana di martedì 14 luglio. Fino al 12 luglio, New Horizons mapperà la superficie e studierà l'atmosfera del pianeta, fotografando anche Caronte, Notte e Idra con il Long-Range Reconnaissance Imager (LORRI), una delle due fotocamere di bordo. Queste immagini saranno trasmesse a Terra praticamente in tempo reale, perché servono alla navigazione ottica della sonda.
La fase più critica. Il 13 luglio New Horizons trasmetterà qualche iniziale set di dati al comando terrestre in via precauzionale: nel caso in cui, cioè, la sonda non dovesse sopravvivere al fly-by. Poi, il silenzio: nel momento di massima vicinanza ai corpi celesti, New Horizons dovrà concentrare tutta la sua memoria sulla raccolta dati di Plutone e Caronte (nella luce visibile e nel vicino infrarosso).


Ore interminabili. Mentre il controllo di missione si mangerà le unghie in attesa di sapere se New Horizons sia sopravvissuta, la sonda raccoglierà immagini a colori di Plutone con una risoluzione di 0,5 km per pixel, e immagini in bianco e nero con una risoluzione di 100 m per pixel.
Poiché l'asse di rotazione di Plutone è molto inclinato sul piano dell'orbita (un po' come quello di Urano) le immagini che vedremo riprenderanno solo l'emisfero nord, fortemente illuminato (poiché è estate e giorno) di Plutone e Caronte.


Arrivata, tutto bene. Già, ma cosa vedremo? Il 14 luglio, proprio nulla. Quel giorno la sonda sarà impegnatissima a raccogliere dati, e l'unico contatto che avremo sarà - speriamo! - un beep nella notte, una sorta di "chiamata a casa" con cui la sonda ci dirà se è sopravvissuta.
Le prime immagini, una sorta di campione di dati scientifici (quelle che gli esperti chiamano First Look downlinks), arriveranno il 15-16 luglio; un'altra tranche di dati considerati prioritari arriverà nel weekend del 17-20 luglio.


Armiamoci di pazienza. Le foto di maggiore interesse scientifico saranno processate, spiegate e diffuse sul web. Ma si tratterà di una minima parte dei dati raccolti: solo l'1% delle informazioni relative al fly-by arriverà sulla Terra "in tempo reale", nei giorni del passaggio ravvicinato.
Le altre saranno spedite sulla Terra in un periodo di 26 mesi a partire dal 14 settembre, con una velocità massima di download pari a circa 1,2 kilobit/sec (migliaia di volte più lenta di quella della vostra connessione di casa): quella consentita dalla rete di ricezione della la rete di ricezione NASA (DSN o Deep Space Network) a Terra, e dalle grandi distanze (in fin dei conti, nessuna missione spaziale ha mai raggiunto Plutone).


un passo indietro. Il fly-by è stato studiato per raggiungere la minima distanza da Plutone. Caronte sarà fotografato da 28.800 km nel passaggio più ravvicinato: le immagini che ci arriveranno dal satellite saranno quindi circa 2 volte meno nitide di quelle di Plutone. Il 14 luglio la sonda passerà anche attraverso l'ombra di Plutone e Caronte, per studiare le rispettive atmosfere.









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