La Nasa ha reso noto quali società private riforniranno la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dal 2019 al 2024: oltre a SpaceX e Orbital, già oggi sotto contratto con la Nasa, spunta Sierra Nevada, che sta sviluppando un progetto molto interessante e ambizioso, il mini shuttle.
La nuova navetta, la Dream Chaser, in una prima fase sarà solamente in versione cargo, ossia per il solo trasporto di materiali. In seguito, se saranno soddisfatte tutte le condizioni necessarie, potrebbe essere adibita anche al trasporto di persone.
Space Shuttle vs Dream Chaser. La navetta di Sierra Nevada è lunga 9 metri per 7 di massima larghezza (contro i 37x24 degli Shuttle) e pesa 11.300 kg, un sesto degli Shuttle. A differenza di questi ultimi, che con serbatoi aggiuntivi erano autonomi per il lancio, Dream Chaser deve essere portata in orbita da un lanciatore ed è disegnata per essere alloggiata all'interno di un guscio adibito a stadio superiore di razzi come Atlas V (Lockheed Martin-Boeing) o Ariane 5 (ESA/EADS SPACE Transportation). La capacità di carico è 5,5 tonnellate, contro i 25 degli Shuttle.
La funzione prevista, al momento, è quella di cargo, ma la nuova navetta ha diversi assi nella manica per trasformarsi in qualcosa di più. Innanzi tutto l'autonomia: può restare attraccata alla ISS fino a 210 giorni (contro i 20 degli Shuttle) e può consegnare a Terra dati ed esperimenti in 24 ore, mentre con le attuali capsule (Soyuz e Dragon) serve quasi una settimana. L'evoluzione del progetto prevede un equipaggio (fino a sette persone, come per gli Shuttle), anche se non c'è una esplicita manifestazione di interesse da parte della Nasa, e per eventuali missioni del genere per adesso le ipotesi si limitano ai voli orbitali o fino alla Stazione spaziale.
18 rifornimenti. Le tre società sotto contratto con la Nasa dovranno fornire almeno sei voli ciascuna, la cui successione non è ancora stata stabilita. Per la Nasa il costo totale sarà di 14 miliardi di dollari.
La Dream Chaser sarà lanciata con un razzo Atlas V, mentre la Orbital invierà nello spazio la Cygnus o con un proprio razzo Antares oppure con un Atlas V (come ha fatto con l'ultimo lancio). SpaceX continuerà invece a utilizzare il suo Falcon 9, unico lanciatore che sta sperimentando un sistema di rientro a Terra per abbattere i costi dei voli orbitali.