La sigla è 2016 TB57: è il 15.000mo asteroide scoperto da quando vengono cercati oggetti che potrebbero, un giorno vicino o lontano, interferire con l'orbita della Terra. Dal 2013 a oggi il numero di asteroidi di questo genere scoperti da vari progetti di ricerca è cresciuto del 50 per cento. Ogni settimana se ne trovano mediamente una trentina: l'ultimo, 2016 TB57, è stato scoperto da osservatori del Mount Lemmon Survey, un progetto di ricerca condotto dal Lunar and Planetary Lab. della University of Arizona, che ha affiancato il Catalina Sky Survey nella ricerca di comete, asteroidi e altri oggetti nell'ambito del Near Earth Pbject Program della Nasa.
Quanti altri ce ne sono? 2016 TB57 è un oggetto piuttosto piccolo, una roccia che misura circa 16x36 metri, che il 31 ottobre passerà vicino alla Terra a una distanza 5 volte superiore a quella tra il nostro pianeta e la Luna.
Un asteroide near-Earth è definito tale quando passa a una distanza dal Sole più o meno di 1,3 volte la distanza tra la Terra e la nostra stella, ossia a circa 195 milioni di chilometri. Questa distanza fa sì che l'asteroide possa avvicinarsi all’orbita della Terra, fino a 50 milioni di chilometri. I ricercatori sostengono che al momento è stato scoperto circa il 90% degli oggetti near-Eart più grandi, ossia quelli che hanno un diametro superiore al chilometro.
Si stima tuttavia che, degli asteroidi con diametro compreso tra un chilometro e 140 metri, ne siano stati scoperti non più del 27 per cento.
Tra questi, sembra che nessuno sia in rotta di collisione con la Terra, almeno nei prossimi 100 anni. «Abbiamo scoperto molti degli asteroidi di più grande dimensione», commenta Lindley Johnson, del Planetary Defense Coordination Office della Nasa, «ma resta ancora da fare molto per identificare oggetti relativamente piccoli ma potenzialmente pericolosi», come l’oggetto che esplose sulla Siberia nel 1908.