Chi avesse avuto la fortuna di trovarsi, sabato 28 giugno, adagiato sotto al Sole delle Hawaii, avrebbe forse potuto notare un disco volante sollevarsi in aria. Un'invasione aliena? No, il test di lancio dell'ultimo gioiello della Nasa: il Low-Density Supersonic Decelerator, un resistentissimo paracadute gonfiabile - a forma di UFO - studiato per attutire i prossimi atterraggi marziani.
Dopo una serie di rinvii dovuti al maltempo, finalmente il velivolo da 150 milioni di dollari (109 milioni di euro) è stato testato, con discreto successo, presso la base militare americana U.S. Navy's Pacific Missile Range Facility, sull'isola hawaiana di Kauai.
Di che cosa si tratta. Il Low Density Supersonic Decelerator (LDSD) è un sistema per atterraggi multi stadio sulla superficie del Pianeta Rosso: è costituito da due deceleratori gonfiabili, capaci di rallentare l'entrata nell'atmosfera marziana, e un paracadute supersonico di 33,5 metri di diametro (il doppio di quello usato per Curiosity) per frenare la precipitosa discesa su Marte fino a velocità subsoniche (leggi come funzionerà).
Un buon primo tentativo. Sabato alle 20:40 ora italiana, un pallone atmosferico riempito ad elio ha trasportato LDSD fino a 36.576 metri d'altezza; a quel punto il razzo stesso della navicella ha trasportato il velivolo fino a circa 55 chilometri di quota, da dove il "disco volante" ha cominciato a cadere alla vertiginosa velocità di Mach 4, quattro volte la velocità del suono. È stato a quel punto che il salsicciotto gonfiabile del modulo si è espanso rallentando la velocità di ricaduta fino a Mach 2.5; quindi è stata la volta del paracadute, che si è aperto - anche se solo parzialmente - facendo atterrare LDSD nell'oceano alle 23:40 ore italiane.
Imparare dagli errori. Gli ingegneri della Nasa hanno quindi recuperato la scatola nera del modulo, con le informazioni GPS e il video ad alta risoluzione della sua discesa: il funzionamento parziale del secondo paracadute sarà sfruttato - fanno sapere i tecnici - per migliorare i prossimi test di volo. Insomma la strada per Marte è ancora lunga, ma il sentiero è quello giusto.
Guarda il video del lancio: