La sua potenza di calcolo faceva invidia a quella dei primi computer in dotazione alla NASA: Katherine Johnson, una delle colonne portanti della storia della NASA, si è spenta il 24 febbraio 2020, all'età di 101 anni. Eccellente matematica, contribuì con le sue capacità scientifiche alla sicurezza e alla buona riuscita delle prime missioni spaziali americane, in un'epoca in cui per le persone di colore erano previsti bagni separati, alla NASA come altrove.
Più volte pioniera. Katherine Johnson era nata il 26 agosto 1918 in West Virginia da una famiglia afroamericana. Da subito manifestò un talento per la matematica che i suoi genitori seppero valorizzare, tanto da mandarla a studiare in un'altra contea perché la loro non garantiva l'istruzione agli studenti neri che avessero finito la scuola dell'obbligo. Nel 1937 Katherine Johnson si laureò a pieni voti in matematica e francese al West Virginia State College e cominciò a lavorare come insegnante in una scuola pubblica per studenti di colore della Virginia. Due anni dopo, fu scelta (unica donna) tra i tre più promettenti studenti afroamericani per integrare la scuola di specializzazione dell'Università della Virginia Occidentale, dopo che una sentenza della Corte Suprema del Missouri aveva imposto questo provvedimento, per superare le barriere segregazioniste.
Katherine Johnson cominciò il suo percorso di ricerca in matematica, che mise per alcuni anni in stand-by per costruirsi una famiglia. Nel 1953, venne a sapere dell'apertura di alcune posizioni nel dipartimento di Guida e Navigazione della National Advisory Committee for Aeronautics (NACA: quella che in seguito sarebbe divenuta la NASA), fece domanda e fu assunta: iniziò così una carriera di 33 anni che la portò a calcolare finestre di lancio, traiettorie orbitali, manovre di rendez-vous, dagli anni del Programma Mercury a quelli degli Shuttle.
più affidabile di un computer. Nel 1961 analizzò la traiettoria della missione Freedom 7, che mandò il primo americano nello Spazio (Alan Shepard) in volo suborbitale. Nel 1962, in preparazione della missione orbitale Friendship 7 di John Glenn, le fu chiesto di verificare a mano i calcoli di un network di calcolatori elettronici della IBM, utilizzati per la prima volta dalla NASA per i calcolo della traiettoria di volo. Fu lo stesso Glenn a chiedere agli ingegneri della NASA di ascoltare, sui calcoli, il parere della "ragazza" Johnson. «Se lei dice che vanno bene - disse - allora sono pronto a partire».
In seguito, Katherine Johnson contribuì al calcolo della traiettoria dell'allunaggio dell'Apollo 11, e a quelli per sincronizzare il modulo lunare con il modulo di comando e di servizio.
Negli anni successivi lavorò per il Programma Space Shuttle e per l'Earth Resources Technology Satellite (ERTS, che oggi conosciamo come Programma Landsat). Fu autrice o coautrice di 26 pubblicazioni scientifiche, e una volta in pensione, dal 1986, si dedicò a incoraggiare studenti e studentesse a coltivare lo studio e la passione per la matematica, la scienza e l'ingegneria. Nel 2015, Katherine Johnson ricevette da Barack Obama la Medaglia Presidenziale per la Libertà, massima decorazione civile negli Stati Uniti.