Per la prima volta nella storia dell’astronomia da terra è stato possibile misurare le dimensioni e determinare la forma di un oggetto di circa 15 km di diametro distante da noi poco meno di 200 milioni di km. Questo risultato, raggiunto grazie a una tecnica innovativa messa a punto da un gruppo di astronomi italiani e francesi, è molto importante nello studio dei corpi minori del Sistema Solare in quanto sarà possibile misurare con un livello di dettaglio mai raggiunto finora dimensioni e forma di asteroidi piccoli e lontani. Lo strumento che è stato utilizzato per effettuare queste misure è il Very Large Telescope Interferometer (VLTI), il complesso e raffinatissimo sistema di 4 telescopi da 8,2 m di apertura dell’osservatorio di Cerro Paranal sulle Ande cilene dell’European Southern Observatory (ESO).
Immagine artistica dell’asteroide Barbara.
Il primo asteroide ad essere osservato è stato (951) Gaspra, di cui già si conoscevano con precisione le dimensioni e la forma in quanto fu fotografato da breve distanza nel 1991 dalla sonda Galileo, che diretta verso Giove attraversò la Fascia Principale degli asteroidi. Questo piccolo asteroide, le cui dimensioni sono di 19 x 12 x 11 km, è servito come termine di paragone. È stata poi la volta di (234) Barbara, un oggetto che in precedenti osservazioni polarimetriche aveva mostrato alcune peculiarità. Le immagini di Barbara ottenute con questa tecnica mostrano una struttura che sembra essere composta da due corpi principali del diametro, rispettivamente, di 37 e 21 km, distanti tra loro una ventina di chilometri. I due oggetti potrebbero però essere a contatto e ciò farebbe sembrare Barbara simile ad una nocciolina americana. Se questo asteroide fosse realmente doppio, il risultato sarebbe di grande importanza, in quanto la combinazione di queste informazioni con quelle dell’orbita dei due oggetti attorno al comune baricentro permetterebbe di calcolare la densità del sistema. Questo parametro potrebbe fornire delle preziose informazioni sulla sua composizione.
Questa nuova tecnica consentirà di conoscere meglio le caratteristiche degli asteroidi di piccole dimensioni e permetterà di ottenere preziose informazioni su questi piccoli pianeti formatisi circa 4,5 miliardi di anni fa, agli albori del nostro sistema planetario, e che a causa delle intense perturbazioni gravitazionali indotte da Giove non hanno avuto la possibilità di aggregarsi per formare un pianeta simile a Marte o alla Terra.