Nel cuore della nostra galassia si stanno verificando delle esplosioni con emissioni di grandi quantità di energia che al momento risultano un mistero. Il fenomeno è studiato dai ricercatori del Max Planck Insitute della Germania.
Da circa 15 anni a questa parte il nucleo della Via Lattea è tenuto sotto osservazione da vari telescopi, tre dei quali, negli ultimi anni, hanno intensificato la loro ricerca. Si tratta dei telescopi spaziali della Nasa, Chandra e Swift e di quello europeo XMM-Newton. Osservano con elevate frequenza il cuore della Via Lattea dove esiste un enorme buco nero, la cui massa è circa 4 milioni di volte quella del Sole, che fino ad un anno fa produceva esplosioni a raggi X una volta ogni 10 giorni. Da un anno a questa parte le esplosioni sono cresciute fino ad arrivare a una al giorno.
Varie IPOTESI. È un fenomeno normale che ci appare anomalo solo perché studiamo con un certo dettaglio quel buco nero solo da poco tempo, oppure è realmente un fenomeno anomalo? «Al momento i pareri sono contrastanti», ha detto Mark Morris della University of Californa di Los Angeles. Tuttavia una ipotesi prevale sulle altre. Negli ultimi anni una misteriosa nube di polveri, denominata G2, si è avvicinata al buco nero, che è chiamato Sagittarius A o Sgr A.
«A dire il vero avevamo previsto che al buco nero non sarebbe successo nulla ed invece eccolo accendersi ripetutamente con emissioni di raggi X», spiega Gabriele Ponti del Max Planck Institute. Che sia la polvere di quella nube ad innescare tali esplosioni? Esse infatti si producono generalmente quando materiale caldo finisce nel buco nero. Al momento è difficile sostenere al 100 per cento che questa ipotesi sia veritiera, ma le altre sono meno concrete di questa. Secondo gli astronomi una prova dovrebbe arrivare con l’allontanarsi di G2: se davvero è sua la colpa delle emissione dei raggi X, questi dovrebbero scemare con il suo allontanamento.
Ma aNCHE G2 è UN MISTERO. A complicare il panorama c'è anche G2 che ha mostrato di essere più misteriosa di quel che si pensava. Inizialmente infatti, si ipotizzava che essa si sarebbe dissolta all’avvicinarsi di Srg A. Invece è rimasta tale e quale, con un semplice allungamento della coda. Questo ha fatto avanzare l’ipotesi che la nube nasconda una stella da cui fuoriescono in continuazione i gas e le polveri osservate.
PAURA? Intanto c’è già chi si chiede se c’è da aver paura di quelle ripetute esplosioni. La risposta è categoricamente no.
Il nucleo della Via Lattea dista dalla Terra 26.000 anni luce, un lasso di spazio e di tempo che ci fanno solo spettatori di uno straordinario fenomeno astronomico.