Sciami di mini droni del peso di una mosca per esplorare la superficie di Marte: è la rivoluzionaria idea di un team di ricercatori dell'Università della Pennsylvania, raccontata sull'ultimo numero della rivista Advanced Materials. Il progetto prevede piccoli velivoli rettangolari realizzati con un nanomateriale multistrato, ulteriormente alleggerito da canali che lo attraversano per l'intero spessore e che hanno anche una funzione propulsiva.
Senza motore. I droni, sprovvisti di motori, si avvantaggeranno della ridotta gravità del Pianeta Rosso, che è un terzo di quella della Terra, e si muoveranno nella rarefatta atmosfera marziana grazie alla differenza di temperatura tra la parte superiore e quella inferiore dell'ala: il vortice d'aria generato dal riscaldamento dell'ambiente, in presenza del Sole, viene canalizzato all'interno delle ali e spinge il velivolo in avanti.
I ricercatori pensano di riuscire a far trasportare a questi piccoli apparecchi anche dei carichi: per esempio anelli in silicone dotati di sensori in grado di rilevare la presenza di acqua. In questo modo uno stormo di droni potrebbe analizzare in poco tempo vaste aree della superficie marziana. I minidroni sono molto più semplici del martecottero che la NASA manderà sul Pianeta Rosso con Mars 2020: non hanno batterie nè parti in movimento, sono meno soggetti a guasti e molto meno costosi.