La Via Lattea è costellata di astri di massa analoga a quella del Sole. Una su 5 di queste stelle potrebbe avere un pianeta simile alla Terra in orbita intorno a sé nella cosiddetta "zona abitabile": una distanza, cioè, tale da consentire la presenza di acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta.
Nella nostra galassia, quindi, potrebbero esserci miliardi di altri pianeti adatti alla vita. È quanto sostenuto in una ricerca pubblicata ieri sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Il gruppo di ricerca dell'Università della California, Berkeley, è partito da una domanda che molti si pongono quando osservano il cielo stellato. Quante sono le stelle che hanno, intorno a sé, un pianeta che riceve lo stesso quantitativo energetico (sotto forma di calore) della Terra?
Tra le centinaia di esopianeti scoperti finora, la maggior parte sono giganti gassosi. I piccoli pianeti rocciosi simili alla Terra sono più difficili da individuare - anche se talvolta si trovano, come dimostra la scoperta recente del "clone" della Terra Kepler 78b.
Erik Petigura, principale autore dello studio, è partito dai dati raccolti dal telescopio della Nasa Kepler prima che la rottura delle ruote di reazione lo mettesse definitivamente ko.
Il "cacciatore di esopianeti" ha osservato le 150 mila deboli stelle nel proprio campo visivo per individuare le lievi oscillazioni di luminosità indicative del transito di un pianeta di fronte ad esse.
Utilizzando un software appositamente creato, Petigura ha sfruttato i dati raccolti da Kepler per ipotizzare la probabilità di trovare pianeti simili alla Terra nell'intera nostra galassia.
Secondo le stime di Petigura nella nostra galassia, la Via Lattea, ci sarebbero circa 40 miliardi di stelle simili al Sole. Nei loro ipotetici sistemi planetari ci sarebbero 8,8 miliardi di pianeti simili alla Terra e posizionati nella zona abitabile.
Stime più generose - sempre nel lavoro di Petigura - arrivano a stimare 50 miliardi di "Soli" e 10 miliardi di "Terre".
È pieno di Terre là fuori
Il gruppo di ricerca ha monitorato in particolare la variazione di luminosità di 42 mila stelle simili al Sole, individuando 603 pianeti orbitanti intorno ad esse. Tra questi, 10 risiedono nella cosiddetta "zona abitabile" e hanno dimensioni simili, o al massimo doppie, rispetto alla Terra.
«Questi pianeti sarebbero già interessanti di per sé, ma sono ancora più interessanti per capire la prevalenza di pianeti con caratteristiche analoghe all'interno della Via Lattea» spiega Petigura.
Può capitare infatti, che fluttuazioni di luminosità della stella non causate dal transito di un pianeta (chiamate in gergo tecnico "rumore") confondano gli astrofisici rendendo impossibile l'individuazione di un pianeta reale; un altro problema è che solo uno su 100 tra i pianeti osservati da Kepler orbita intorno alla propria stella con un orientamento che viene individuato dal telescopio come "transito".
Il software elaborato da Petigura risolve entrambi i problemi.
«Apportando queste due correzioni» continua «troviamo che il 22%, quasi una su 5 delle stelle simili al Sole, ospita un pianeta analogo alla Terra nella zona abitabile».
Il prossimo passo sarà cercare esopianeti "terrestri" tra le stelle più vicine a noi: il meno distante, secondo gli scienziati, potrebbe trovarsi ad appena 12 anni luce da noi. La sua stella sarebbe, in questo caso, forse visibile anche ad occhio nudo.