Metano e vapore acqueo sono stati trovati insieme nell'atmosfera marziana. La causa potrebbe essere la medesima: batteri. Ma la tesi è molto controversa.
Metano e vapore acqueo trapelerebbero dal suolo marziano. Nella foto ESA, dune di sabbia fotografate da Mars Espress. |
È questa la affascinante tesi di alcuni scienziati italiani e statunitensi, giunti più o meno alla stessa conclusione attraverso due strade diverse. La notizia ha fatto il giro del mondo sui giornali, però non convince completamente il mondo scientifico, ancora scettico di fronte ai molti “se e ma” delle due ipotesi. Perché? Vediamo di fare chiarezza.
Il metano ci dà una mano. La scoperta del metano sul pianeta rosso risale allo scorso marzo, grazie alla sonda Mars Express e due telescopi terrestri che ne hanno misurato la presenza. Questo gas può essere prodotto soltanto da fenomeni vulcanici (che ancora non sono stati riscontrati) o da organismi viventi. Inoltre, il metano atmosferico tende a essere distrutto dai raggi ultravioletti in 400 anni. Il gas dovrebbe quindi essersi formato recentemente o dovrebbe esserci un meccanismo di rifornimento costante.
La pista italiana. Il team di ricercatori italiani, guidato da Vittorio Formisano, analizzando i dati provenienti dallo spettrometro PFS (Planetary Fourier Spectrometer) di Mars Express, ha notato che il metano si trova principalmente in tre regioni marziani (vedi mappa) molto ricche di vapore acqueo. «Vapore acqueo e metano provengono da una medesima sorgente» ha spiegato Fornisano. La tesi italiana sarebbe che nel sottosuolo, tra i 200 e 400 metri si troverebbe acqua allo stato liquido. Il calore geotermico farebbe salire l'acqua in superficie, come avviene sulla Terra per i camini idrotermali. Ma su Marte la temperatura bassissima impedirebbe all'acqua di completare il suo tragitto: si ghiaccerebbe a pochi centimetri dalla superficie, come ha scoperto la sonda della Nasa Odyssey. La causa della risalita del metano - secondo gli italiani - potrebbe essere la presenza di batteri nei grossi bacini sotterranei. Un'ipotesi affascinante, ma ancora tutta da dimostrare.
Ipotesi da Terra. La scoperta americana, invece, si basa sulle analisi da Terra attraverso il telescopio di Mauna Kea alle Hawaii (USA). Secondo Vladimir Krasnopolsky, uno dei meteorologi autori dello studio, il metano marziano non potrebbe che essere di origine animale: il metano misurato sarebbe troppo concentra prodotto da batteri che vivrebbero in oasi dove l'acqua allo stato liquido riuscirebbe a rimanere - brevemente - sulla superficie grazie al calore solare o a sorgenti idrotermali.
(Notizia aggiornata al 22 settembre 2004)