Dopo un viaggio di 10 mesi e 711 milioni di chilometri, la sonda della Nasa MAVEN (Mars Atmosphere and Volatile Evolution) ha finalmente agganciato l'orbita marziana.
La corretta inserzione è avvenuta stamattina presto, alle 4:24 ora italiana. A differenza delle missioni precedenti, che si sono occupate dello studio del suolo di Marte, MAVEN proverà a far luce sui cambiamenti climatici che hanno trasformato il pianeta nell'arido deserto rosso che abbiamo imparato a conoscere (guarda come appariva invece 4 miliardi di anni fa).
Lo scopo. MAVEN si occuperà a tempo pieno dello studio della tenue e rarefatta atmosfera marziana (circa 100 volte più sottile di quella terrestre). In particolare, studierà l'interazione di questa con il vento solare: una delle ipotesi è che il flusso di particelle cariche proveniente dal Sole abbia gradualmente eroso l'atmosfera del pianeta, "strappandole" particelle di gas nel corso di miliardi di anni.
Grazie al lavoro dell'orbiter si dovrebbe chiarire dove siano finite l'acqua che un tempo scavò i canyon marziani e l'anidride carbonica che ispessiva l'atmosfera del pianeta.
In buona compagnia. Nelle prossime 6 settimane i tecnici della Nasa testeranno tutti gli strumenti di bordo. Il 24 settembre si inserirà nell'orbita marziana anche Mom (Mars Orbiter Mission) la sonda dell’agenzia spaziale indiana Isro che contribuirà all'affermazione dell'India come potenza spaziale emergente (maggiori dettagli su entrambe le missioni).