Spazio

Le piogge di meteore sul Pianeta Rosso creano le nuvole

Il pulviscolo meteorico è il nucleo per la formazione delle gocce che danno poi origine alle nuvole: su Marte, è la pioggia di meteore a creare le nuvole.

Da quando il Pianeta Rosso è sotto osservazione ravvicinata da parte di sonde e rover più e più volte sono state osservate nubi nella sua atmosfera, a volta anche molto ben sviluppate. Proprio recentemente Curiosity ci ha inviato alcune spettacolari immagini di ciò che attraversava il cielo di Marte: l'analisi di quelle fotografie ha permesso di capire che le nuvole si sono formate a circa 30 chilometri di quota e che sono composte da acqua e ghiaccio, proprio come quelle della Terra, e che sono sempre illuminate dal Sole, anche di notte, per via dell'altezza in cui si trovano.

Da quando sono state osservate per la prima volta, anni fa, il dilemma è sempre stato lo stesso: qual è la loro origine? Recentemente ci ha lavorato un gruppo di scienziati della University of Colorado a Boulder, arrivando a importanti conclusioni: lo studio (pubblicato su Nature) propone l'idea che le nuvole si formino grazie a residui di detriti ghiacciati provenienti dallo Spazio, che entrano nell'atmosfera del pianeta.

Le nuvole di Marte: di che cosa sono fatte e come si formano
Animazione (clicca sull'immagine per avviarla) - Le nubi su Marte si formano dai residui di polveri meteoriche in atmosfera. Per approfondire: Curiosity ha fotografato nuvole di ghiaccio. © Nasa

Fumo meteorico. «Le nuvole non si formano da sole, c'è bisogno di qualcosa che faccia condensare il vapore acqueo», commenta Victoria Hartwick, coordinatrice dello studio: sulla Terra, le nuvole basse si creano quando piccolissimi granelli di sale provenienti dal mare o particelle di polvere nell'aria fanno da ricettori del vapore acqueo in atmosfera. I piccoli nuclei si accrescono fino a diventare gocce che, per gravità, precipitano in pioggia. Su Marte il processo è diverso: sembra che le nuvole nascano dalle meteore che si scontrano con il Pianeta Rosso.

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Illustrazione: Mars 2020, il prossimo rover della Nasa su Marte per cercare la vita (vedi). © NASA/JPL-Caltech

È noto che circa due o tre tonnellate di detriti spaziali precipitano quotidianamente sulla superficie di Marte: quel materiale "si sbriciola" attraversando l'atmosfera, dando origine a un velo di polvere che gli astronomi chiamano fumo meteorico.

Come zucchero filato. I ricercatori hanno realizzato delle simulazioni al computer dove sono stati inseriti i moti delle polveri e sono giunti alla conclusione che sono proprio le particelle di quel pulviscolo a dare origine alle nuvole. Una situazione che, sulla Terra, potremmo riscontrare solo in prossimità dei poli, ma che su Marte sembra invece la regola. Le simulazioni suggeriscono che le nuvole marziane non sono particolarmente spesse e che somigliano a zucchero filato sfilacciato: da non sottovalutare, però, perché è stato dimostrato che hanno effetti sensibili sul meteo del pianeta, facendo oscillare la temperatura al suolo anche di 10 °C.

23 giugno 2019 Luigi Bignami
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