La stragrande maggioranza dei fossili terrestri si trova nelle rocce sedimentarie, ma la superficie di Marte è coperta da rocce magmatiche. Questo sarà d'ostacolo ai rover Mars 2020 (Nasa) e ExoMars (Esa), che nel 2021 saranno sul Pianeta Rosso proprio alla ricerca di tracce di vita. Un team europeo ha appena pubblicato una guida per ridefinire il problema.
Atlante marziano. La guida è soprattutto un catalogo dei (pochi) fossili trovati - sulla Terra - all'interno di rocce magmatiche.
«Questo lavoro dovrebbe aiutarci a riconoscere i microfossili di Marte, identificando le firme biologiche di diversi tipi di microrganismi del passato», spiega Magnus Ivarsson, biologo a capo del progetto.
Si tratta quindi di prendere confidenza con questo tipo di fossili, simili a ciò che potremmo trovare su Marte. Tuttavia sono fossili rari e nascosti, che si trovano al di sotto del fondale marino. Ivarsson e colleghi hanno infatti catalogato microorganismi che 3,5 miliardi di anni fa vivevano fino a 1 km sotto il fondale.
Mondi sconosciuti. «Si pensa che la maggior parte dei microrganismi terrestri sia vissuta nelle profonde biosfere dell'oceano e della crosta continentale», afferma Ivarsson, «eppure stiamo solo ora iniziando a esplorare, con progetti di perforazione profonda, questa biosfera nascosta della Terra», che può fornire indizi sia sulla nascita della vita sulla Terra, sia sulla presenza di vita su Marte.