Il lander InSight della Nasa è atterrato con successo su Marte.
La missione del lander InSight (Nasa), che attorno alle 21.00 ora italiana del 26 novembre 2018 si è posato sulla superficie del Pianeta Rosso, segna il culmine di un anno molto importante per Marte.
Il nostro vicino di casa celeste è stato al centro dei riflettori per ragioni scientifiche, per un evento meteo di eccezionale intensità (che ha messo a dura prova gli "esploratori" locali), per la pianificazione delle future missioni e per un evento astronomico che lo riguarda e che si ripete ogni 15 anni. Ripercorriamo insieme queste tappe, che abbiamo documentato negli ultimi mesi.
Focus TV: un pomeriggio dedicato al Pianeta Rosso e, attorno alle 20, l'attenzione si sposta sulla missione InSight, con collegamenti, commenti e ospiti in studio
I mattoni della vita. Nessuno finora ha trovato prove dell'effettiva esistenza, presente o passata, di vita su Marte. Sappiamo però che se ce ne fosse ancora oggi, sarebbe probabilmente in forma batterica e nel sottosuolo: radiazioni e temperature estreme rendono la sopravvivenza sulla superficie marziana una sfida anche per i batteri estremofili.
Le condizioni per la vita devono però esserci state, almeno un tempo: a giugno 2018, due studi basati sui dati di Curiosity hanno evidenziato la presenza di grandi quantità di molecole organiche complesse sul suolo marziano, contenenti, cioè, gli ingredienti base della vita. Potrebbero essere state usate o prodotte da organismi viventi (ma anche da reazioni chimiche non di natura biologica).
Depositi d'acqua. A luglio, uno studio pubblicato su Science e guidato da un gruppo di ricercatori italiani ha dedotto, dai dati radar raccolti dal Mars Express Orbiter dell'ESA, la presenza di un lago sotterraneo di acqua salata in prossimità del polo sud marziano, un posto interessante in cui cercare possibili forme di vita, e al quale guardare in vista di future missioni umane sul Pianeta Rosso.
La tempesta perfetta. A partire da marzo, Marte è stato avvolto dalla tempesta di sabbia più intensa mai osservata sul Pianeta Rosso. Durante l'estate, l'evento ha avvolto l'intero pianeta e obbligato Opportunity a un letargo forzato, da cui il rover - nonostante i ripetuti tentativi di risveglio - non si è ancora ripreso. Anche Curiosity è rimasto per qualche tempo in silenzio a causa di un problema nella memoria del computer di bordo, ma poi si è risvegliato e ha documentato la tempesta "sul campo".
Il prossimo rover su Marte. Mentre si prepara all'ammartaggio del suo lander, la NASA guarda già al 2020, quando a toccare il suolo marziano sarà il rover di Mars 2020.
Nelle ultime settimane è stato deciso il sito di atterraggio di missione - il cratere Jezero, in prossimità dell'equatore e sull'antico delta di un fiume - dove potrebbero essersi conservate tracce di antica vita microbica. La missione sarà accompagnata da uno strumento mai inviato su Marte prima d'ora: un piccolo elicottero, che oltre a scattare foto della superficie testerà le capacità di volo nell'atmosfera ultra sottile del Pianeta Rosso.
Una volta ogni 15 anni. Tutto questo è accaduto in un anno in cui i più attenti hanno potuto ammirare Marte in condizioni di visibilità rare e fortunate. In una breve finestra di tempo ogni due anni, Marte si trova in opposizione: la Terra transita cioè direttamente tra il pianeta e il Sole. Nel 2018, però, l'opposizione è caduta poche settimane prima del perielio, il punto di minima distanza di Marte dal Sole. La concomitanza dei due eventi astronomici, nota come opposizione perielica, si verifica ogni 15 o 17 anni: durante l'estate Marte è parso particolarmente brillante e grande ai nostri occhi, una circostanza che non avveniva dal 2003.