Sul #nuovoFocus (in edicola dal 20 giugno) un'intervista con il Nobel che vuole farci vivere su Marte con la missione Mars One
Il progetto dell'ESA di lanciare un satellite in orbita intorno a Marte nel 2016 e un rover sulla sua superficie nel 2018 ha ricevuto una sostanziale "spinta" questa settimana grazie alla firma di nuovi contratti con i finanziatori.
L'agenzia spaziale europea ha siglato lunedì un accordo con la Thales Alenia Space, una società con una vasta esperienza nella produzione di infrastrutture spaziali, per 216 milioni di euro: una cifra sufficiente a garantire il completamento e il lancio del satellite, nonché l'avvio dei lavori per il rover.
La maggior parte dei fondi, 146 milioni di euro, sarà destinata al finanziamento del Trace Gas Orbiter (TGO), il satellite che cercherà tracce di metano e altri gas nell'atmosfera del pianeta. Il satellite trasporterà anche un prototipo del lander che testerà la tecnologia di atterraggio da usare per il rover ExoMars nel 2018. Quest'ultimo, un laboratorio su ruote erede di Curiosity, cercherà tracce di vita sopra e sotto il suolo marziano, perforandolo fino a 2 metri di profondità.
Molte sono ancora le incognite sulla missione, che vedrà l'ESA impegnata in una partnership con l'agenzia spaziale russa Roscosmos (la Nasa ha dovuto rinunciare per problemi di budget). Altri accordi dovranno essere presi per coprire i costi finali, stimati per una cifra superiore a 1,2 miliardi di euro.
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