Durante l’arco di tempo necessario per leggere questa storia saremo circa 1.000 km più vicini a Marte. La Terra e il pianeta rosso infatti, si stanno avvicinando a un incontro che avviene una volta ogni 26 mesi.
E da marzo ad aprile i due pianeti si sono avvicinati ad una velocità di circa 300 km al minuto, avvicinamento che avrà il suo apice nella notte tra il 14 e il 15 aprile quanto la distanza Terra-Marte sarà di soli 92 milioni di chilometri, un piccolo tratto se si considerano le distanze planetarie esistenti nel sistema solare. In ogni caso non è la distanza minima raggiunta tra i due pianeti, situazione che si verificò nel 2003 quando i due oggetti si avvicinarono come mai negli ultimi 50.000 anni: allora Marte arrivò fino a 55 milioni di chilometri dalla Terra.
Marte all'opposizione
Poco prima del massimo avvicinamento, nella notte dell'8 aprile, Marte è stato in ”opposizione”, ossia si è trovato esattamente dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra. Una situazione che rende il pianeta particolarmente luminoso.
Come osservare Marte
In questi giorni il pianeta sorge ad est al tramonto e raggiunge quasi l’apice della volta celeste a mezzanotte, brillando come un puntino assai luminoso. Ciò significa che in queste sere, tempo permettendo, Marte è davvero facile da trovare in cielo.
C’è anche l’eclisse (ma sono nelle Americhe)
Nella notte del 14, per pura coincidenza, vi sarà anche la Luna piena che si muoverà nella costellazione della Vergine e per chi abita nelle Americhe sarà una notte di eclisse totale per il nostro satellite. Chi avrà l’opportunità di osservare il fenomeno avrà modo di vedere la Luna assumere un colore rossastro, molto simile a quello di Marte.
Anche se l’8 aprile e il 14 aprile sono date “speciali” per il fascino che possono sollevare, per tutto il mese di aprile, tuttavia, sarà semplice osservare Marte di sera tardi quando inizia a sorgere ad est e seguirlo sulla volta celeste per l’intera notte.
E con un piccolo telescopio sarà anche possibile cogliere la calotta polare settentrionale dove l’estate è iniziata a febbraio e dunque si sta ritirando a spron battuto per la sublimazione dei ghiacci. E gli effetti dell’estate marziana si vedono bene anche in questo filmato che mostra le ricadute del riscaldamento solare sulla superficie marziana nell’area chiamata “Inca City”.
Guarda anche