Uno studio pubblicato su Science Advances vuole risolvere un'annosa questione che riguarda il nostro satellite: la Luna, oggi, non ha un campo magnetico, ma l'ha mai avuto? La risposta, che stupisce gli esperti, è negativa, e questo cambia le carte in tavola in vista della missione della NASA Artemis III, prevista per il 2024, che aprirà una nuova stagione di esplorazione lunare.
La presenza o l'assenza di un campo magnetico influisce notevolmente sulle caratteristiche di un Pianeta: il nostro, ad esempio, sarebbe invivibile (almeno per noi) se non fossimo "protetti" da questa sorta di mega ombrello invisibile che ci ripara, tra gli altri, dai venti solari, dalle radiazioni cosmiche e dalle espulsioni di massa coronale.
False convinzioni. «Dal programma Apollo, c'è sempre stata l'idea che la Luna avesse avuto un campo magnetico, addirittura più potente di quello terrestre, attorno a 3,7 miliardi di anni fa», spiega John Tarduno, capo dello studio. Gli scienziati se ne erano convinti studiando campioni raccolti durante le missioni, e constatando che erano magnetizzati. Ma negli anni sono sorti dubbi sul metodo utilizzato per verificare il magnetismo, e sul fatto che un nucleo così piccolo come quello lunare potesse effettivamente produrre un campo magnetico potente.
Così Tarduno e i suoi colleghi hanno analizzato altri campioni raccolti durante le missioni Apollo e sono giunti alla conclusione che la leggera magnetizzazione rilevata potesse essere semplicemente il risultato dell'impatto con oggetti spaziali come meteoriti o comete, e non l'effetto di un campo magnetico. «Se la Luna avesse avuto un campo magnetico, i campioni che abbiamo studiato l'avrebbero mostrato, ma così non è stato», afferma Tarduno: «possiamo dunque affermare con ragionevole certezza che il nostro satellite non ha mai avuto un campo magnetico».
Nuove sfide. Lo studio ha importanti implicazioni per il programma Artemis: secondo i dati raccolti, probabilmente sul suolo lunare troveremo grandi quantità di elio-3 (isotopo dell'elio e potenziale fonte di energia), perché in mancanza di campo magnetico i venti solari (ricchi di elio-3) raggiungono la superficie del satellite. «Le riserve di elio-3 sono molto maggiori di quanto precedentemente stimato», commenta Tarduno.
Per la stessa ragione, cioè per il fatto che la Luna non ha mai avuto un campo magnetico, potremmo aspettarci inoltre che il suolo lunare possa custodire ancora delle tracce di venti solari passati: analizzare dei campioni del suolo potrebbe dunque aiutarci a conoscere meglio la storia dell'evoluzione del Sole.