La sonda Beresheet (in principio, in ebraico), della società privata israeliana SpaceIL, lanciata da Cape Canaveral con un Falcon 9 (SpaceX) lo scorso 21 febbraio, in compagnia di un satellite per telecomunicazioni indonesiano e di un imprecisato satellite dell'U.S. Air Force, tenterà l'allunaggio il prossimo 11 aprile.
Al termine di un lungo percorso su orbite ad anello progressivamente sempre più ampie attorno alla Terra, la sonda è stata infine catturata dalla gravità della Luna ed ora è in fase di avvicinamento al nostro satellite. Il 2 aprile ha acceso i motori per 72 secondi, per modificare leggermente la traiettoria e preparare al meglio l'entrata in orbita lunare (4 aprile). Dopo la fase dei controlli, l'11 aprile Beresheet si poserà nel bacino del Mare Serenitatis, il mare della Serenità. Se tutto andrà come previsto, Israele sarà la quarta nazione, dopo Russia, Stati Uniti e Cina, a portare una sua sonda sulla Luna.


Monumento ai posteri. Lo scopo di Beresheet è soprattutto dimostrativo delle capacità tecnologiche dell'azienda israeliana, anche se a bordo porta alcuni interessanti strumenti, come un magnetometro (per lo studio del campo magnetico) e un riflettore laser, che si aggiunge agli strumenti per la distanza Terra-Luna a intervalli regolari e verificare con quale velocità la Luna si allontana dalla Terra.

La data di allunaggio corrisponde all'inizio di un nuovo giorno lunare, così da avere energia a sufficienza per raccogliere e inviare a Terra le informazioni scientifiche. Tuttavia, nell'arco di 3-4 giorni quella stessa luce solare surriscalderà l'elettronica della sonda, che a quel punto "morirà" e si trasformerà in un nuovo monumento di archeologia spaziale, custode di una Bibbia, dei disegni di bambini israeliani e, in digitale, di molti milioni di pagine da Wikipedia in inglese.