Una nuova tecnica, che utilizza immagini riprese nel vicino infrarosso con il telescopio da 3,60 metri New Technology Telescope (NTT) dell’Osservatorio di La Silla (ESO, Cile), ha permesso di vedere attraverso le dense e opache nubi di polvere che avvolgono le regioni centrali di Centaurus A, una galassia ellittica gigante, i resti del suo ultimo “pasto”. La “vittima” è una piccola galassia che le potenti interazioni gravitazionali con Centaurus A hanno deformato profondamente. Nelle impressionanti immagini sono inoltre centinaia gli ammassi stellari presenti nelle regioni centrali di questa galassia peculiare. In questo video un interessante e brevissimo viaggio verso Centaurus A.
I nuovi dati ottenuti con NTT ci permettono di osservare i dettagli di ciò che resta della galassia che è stata cannibalizzata, una struttura ampia 16.500 anni luce molto simile a quella di una galassia a spirale barrata. È visibile un chiaro anello di stelle e ammassi di stelle che nel visibile sono completamente nascosti dalle enormi nubi di polvere. Ulteriori analisi di queste strutture ci forniranno degli importanti elementi per comprendere le varie fasi del processo di fusione tra le due galassie ed il ruolo di questo fenomeno nella formazione di nuove stelle.
Confronto tra l’immagine nel visibile (a sinistra) della regione centrale della galassia Centaurus A e quella infrarossa (a destra) ottenuta con il telescopio da 3,60 metri dell’European Southern Observatory (La Silla, Cile). In quest’ultima sono chiaramente visibili i resti della galassia “fagocitata” da Centaurus A.
Centaurus A, conosciuta anche con la sigla NGC 5128, dista circa 11 milioni di anni luce ed è la galassia ellittica gigante più vicina a noi. È uno degli oggetti più studiati del cielo australe. La caratteristica principale che la distingue dalle altre galassie è l’enorme banda di polveri che nasconde le sue regioni centrali. Si è sempre pensato che si trattasse dei resti della fusione tra questa galassia ellittica gigante ed una galassia a spirale più piccola ricca di gas e polveri, un evento verificatosi tra 200 e 700 milioni di anni fa. Osservazioni effettuate in precedenza hanno mostrato che nel nucleo di Centaurus A si nasconde un buco nero supermassiccio con una massa pari a circa 200 milioni di volte quella del Sole, o 50 volte quello che si trova nel nucleo della Via Lattea. A differenza di quest’ultimo però, il buco nero di Centaurus A “risucchia” continuamente grandi quantità di materia, la quale, surriscaldandosi prima di venire “fagocitata”, emette una grandissima quantità di energia, sotto forma di onde radio e raggi X, e potentissimi getti materia che fanno di questa galassia una delle più attive finora conosciute.
Si tratta dei primi passi nello sviluppo di una nuova tecnica grazie alla quale sarà possibile osservare oggetti che si trovano nascosti o immersi in nebulose oscure e che è complementare ai dati radio di alta frequenza che verranno raccolti tra non molto da ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), il sistema di 66 antenne paraboliche da 7 e 12 metri di diametro, che verrà completato nel 2012 su un altopiano andino cileno al confine con la Bolivia ad una quota di 5.000 metri.