La natura delle misteriose macchie luminose avvistate su Cerere dalla sonda Dawn, e in particolare di quella più grande, è sempre più simile a quella del ghiaccio. La conferma dai responsabili della missione è arrivata durante la Lunar and Planetary Science Conference tenutasi in Texas il 17 marzo.
vederci chiaro. La più grande delle due luci, soprannominata macchia #5, era già stata individuata in precedenza da Hubble all'interno di un cratere di 80 km di ampiezza, e osservata da Dawn accanto a un secondo "guizzo", un po' meno brillante. Ma ora che la sonda è in orbita intorno al pianeta nano, le osservazioni si sono fatte più precise.
Ghiaccio e vapore. La macchia è grande meno di 4 chilometri e ha le caratteristiche spettrali tipiche del ghiaccio. Sembra riflettere luce anche quando si osserva di profilo, da dietro il bordo del cratere: da qui l'ipotesi che dalla base ghiacciata si alzino vapori d'acqua, sollevandosi oltre l'orlo in direzione dello Spazio (una teoria, questa, che confermerebbe precedenti osservazioni di Herschel).
lo zampino del sole. Il tutto secondo cicli precisi, con una luminosità forte durante il giorno che sembra attenuarsi di notte: un comportamento simile a quello delle comete, la cui coda è sublimata dai raggi solari. Insomma, Cerere si conferma un corpo celeste molto attivo. Ma per sciogliere definitivamente il mistero occorrerà aspettare fino alla metà di aprile, quando la sonda si sarà ulteriormente avvicinata al pianeta nano.