Il viaggio verso Europa, la luna di Giove che si ritiene possa ospitare forme di vita, si arricchisce di un tassello importante. La Nasa ha reso noti alcuni particolari di uno studio commissionato all'inizio del 2016 per stabilire sfide, fattibilità e obiettivi scientifici di una missione che invierebbe un lander sulla superficie del satellite, noto per il suo oceano sotterraneo.
Apripista. Il rapporto del Science Division Team dell'agenzia spaziale (qui nella versione estesa) definisce tre finalità di ricerca sul corpo celeste: la ricerca di prove di forme di vita aliena, la valutazione della sua abitabilità attraverso l'analisi della crosta ghiacciata, e la raccolta di informazioni su superficie e subsuperficie per supportare future missioni robotiche sulla luna e nel suo oceano.
Lo studio ipotizza anche una serie di possibili strumenti scientifici che consentirebbero l'esplorazione del satellite: tra questi, un trapano capace di perforare per 10 cm l'involucro di Europa.
Unico (o quasi). Il satellite di Giove è il solo nel Sistema Solare, insieme a Encelado, per il quale è ipotizzabile la presenza di un oceano sotterraneo a contatto con un fondale roccioso: una caratteristica che potrebbe favorire la presenza di forme di vita aliena "attuali" e non solo del passato, come quelle attribuite a Marte. Questa è la prima volta che la Nasa commissiona uno studio per l'individuazione di vita extraterrestre dall'epoca delle missioni marziane Viking, negli anni '70.
Le sfide. Il rapporto ha evidenziato anche i principali ostacoli alla missione, come l'assenza di atmosfera - che rende più complesso l'atterraggio del lander - e la scarsità di informazioni sulla superficie di Europa. Se si farà, il lander sarà comunque separato dalla missione per una serie di flyby attorno alla luna gioviana, in programma per l'inizio del decennio 2020.