L’India sta per segnare un record nella storia dell’astronautica: mercoledì 15 febbraio, dalla base Andhra Pradesh, lancia un razzo con 104 satelliti da posizionare in orbita, 3 indiani e 101 di vari Paesi che hanno comprato un passaggio.
Saranno rilasciati in orbita bassa, attorno ai 500 chilometri di quota: ben 92 sono deputati a osservazione e cartografia. Tra questi i tre indiani, gli altri sono di Stati Uniti, Germania, Israele, Kazakhstan, Olanda, Svizzera, Emirati Arabi.
Il lanciatore è un PSLV-C37 (Polar Satellite Launch Vehicle), punta di diamante della missilistica indiana. Il peso complessivo al lancio è di 320 tonnellate, inclusi i 1500 chilogrammi dei satelliti indiani, 650 kg di Cartosat-2D e 30 kg per i due satelliti INS-1A e INS-1B. Tutti gli altri messi assieme pesano 820 kg, tra i quali 88 del peso di 5 kg ciascuno per la cartografia. I satelliti saranno rilasciati in orbita secondo uno schema molto preciso e complesso, fino a ottenere l'esatto posizionamento di ognuno ed evitare collisioni accidentali.
Fino a un metro di risoluzione. L’Agenzia spaziale indiana ha già lanciato 20 satelliti in un sol colpo il 22 giugno dello scorso anno, ma questo lancio oscura tutti i precedenti: i 29 satelliti lanciati dalla Nasa nel 2013 e i 37 lanciati da un razzo russo nel 2014.
Non si tratta però di una corsa al record, ha fatto sapere l'Agenzia indiana, ma un programma ad hoc per massimizzare la capacità del loro migliore lanciatore e per abbattere i costi: «Vogliamo utilizzare al meglio le potenzialità del PSLV, un razzo ideale per portare in orbita grappoli di satelliti», ha commentato Kiran Kumar, presidente dell’Agenzia.
Il satellite più pesante, il Cartosat-2D, sarà impiegato in operazioni di telerilevamento con una macchina fotografica in grado di riprendere in modo chiaro e nitido oggetti di un metro di diametro.