Spazio

LightSail 2 naviga a vela attorno alla Terra

La vela solare di Planetary Society orbita attorno al pianeta spinta dal vento solare: pieno successo per LightSail 2.

Da quando LightSail 2 ha dispiegato le vele, il 24 luglio scorso, orientandole poi verso il Sole per "prendere il vento", ha progressivamente iniziato a muoversi dall'orbita (720 km) in cui era stata deposta da un Falcon Heavy (SpaceX) il 25 giugno, per spostarsi verso un'orbita ellittica più alta.

Negli ultimi 4 giorni ha raggiunto il punto più elevato, circa 2 chilometri più in alto rispetto all'orbita di parcheggio, come da programma. Il perigeo della nuova orbita (il punto più basso rispetto alla Terra) si è avvicinato più o meno della stessa misura in virtù della resistenza atmosferica sul veicolo, coerentemente con le aspettative pre-volo della missione.

Il team di controllo a Terra di Planetary Society ha confermato che l’aumento di quota del satellite può essere attribuito asclusivamente alla pressione del vento solare sulla vela di LightSail 2: ciò significa che l'esperimento conferma che è possibile il "volo a vela" nello Spazio, almeno all'interno del Sistema Solare.

La vela solare di Planetary Society: LightSail 2, per navigare a vela nel Sistema Solare
LightSail 2: la sequenza di apertura della vela solare, iniziata il 23 luglio 2019 alle 20:47 ora italiana. I primi 13 fotogrammi sono stati presi a intervalli di 10 secondi, gli ultimi due a intervalli di 30 secondi. © Planetary Society

«Il nostro obiettivo era di dimostrare che la navigazione solare controllata di un CubeSat, ossia di un satellite di piccole dimensioni», commenta Bruce Betts, responsabile del programma. Anche sulle tecnologie la missione è stata una serie di conferma, almeno finora: la foto a inizio pagina, catturata dalla fotocamera di bordo di LightSail 2, dimostra che l'apertura delle vele è avvenuta nel modo previsto.

La vela solare di Planetary Society: LightSail 2, per navigare a vela nel Sistema Solare
Apogeo e perigeo dell'orbita di LightSail 2: dal 26 al 30 luglio il satellite si è discostato dall'orbita di parcheggio di circa 2 chilometri. © Planetary Society

Il test continuerà per tutto il mese di agosto: LightSail 2 stresserà la sua orbita, alzando l'apogeo (il punto più alto) e abbassando progressivamente il perigeo: in pratica l'orbità sarà sempre più ellittica, finché la resistenza atmosferica supererà la spinta sulla vela solare. Niente di tutto ciò è automatico o lasciato al caso: l'assetto e l'orbita saranno costantemente controllati e corretti dal centro di controllo. Quando infine l'attrito dovuto alla resistenza atmosferica avrà la meglio sulla spinta solare, la vela inizierà a deorbitare fino a bruciare al rientro in una fascia meno rarefatta di atmosfera.

Fino a quel momento il puntino luminoso di quei 32 metri quadrati di vela solare saranno visibili da Terra, tempo permettendo: per sapere dove e a che ora basta seguirla sul monitor dello Spacecraft Location, che sullo sfondo di una mappa della Terra aggiorna in diretta la posizione del satellite.

1 agosto 2019 Luigi Bignami
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